Rassegna storica del Risorgimento
DALMEDICO GIUSEPPE GIACOMO ; GARIBALDINI
anno
<
1957
>
pagina
<
804
>
804
Federico A* Perini-Bembo
perchè in fondo gli Italiani sono divenuti o diverranno ineluttabilmente sempre più garibaldini, il garibaldinismo avendolo nel sangue e solo il garibaldinismo potendo opporre un freno alle esuberanze tipiche del nostro popolo, perennemente rivoluzionario . Cosi sostenne in una pubblica di* scussione e mi confermò più tardi in uno scambio di corrispondenze.
Seguì con favore ed appoggiò l'impresa dannunziana, pur non nutrendo particolari simpatie per il poeta, che egli non era capace di considerare senza pensare al sito Garibaldi deciso, buono, modesto, anticsibizionista al cui confronto ogni altro eroe senza eccezioni si oscurava, fino al punto di non valere né un scheo né un lombardo .-) E contro la politica del baratto, dell'ingratitudine e della slealtà conclusasi con l'annullamento quasi completo del Patto di Londra del 1915, elevò proteste scritte e rampogne esplicite, eloquenti, aspre.
Incrementò in quegli anni la sua raccolta risorgimentale con varie stampe: talune acquisizioni gli costarono il sacrificio di molti suoi risparmi, ma gli dettero pure delle intime soddisfazioni. 2) Nel 1926, a 75 anni, il ere* scentc ingombro della sua raccolta risorgimentale imponendogli sempre più grave disagio nella propria abitazione,3) venne nella determinazione di cedere quanto aveva accumulato in tanti anni di fatiche al Museo civico Cor* rcr di Venezia. Ciò però non gl'impedì di continuare la sua attività di appassionato ed appartato collezionista, integrando spesse volte i nuovi cimeli con gustosi ricordi e commenti; per esempio vicino ad alcune palle da cannone, allora ricuperate, mise un cartello che diceva testualmente : " Anguria [cioè cocomero] (cosi i monelli di Cannaregio denominavano i proietti d'artiglieria) austriaca caduta in Venezia durante l'assedio del 1849 e portata da qualcuno all'arsenale, per ricevere la svanzega che il Governo regalava per ogni palla ricuperata. I popolani dicevano: Per ciapar la baia [cioè la sbornia] se spendeva, prima, del nostro; adesso se ciapa le baie e se glie vadagna arente [ci
') Scheo (a prescindere dalla grafia e quindi dall'errata pronunzia) è parola che deriva dalla prima parte della legenda impressa sulla moneta austriaca scheidemiinze equivalente ad un centesimo di lira austriaca. Il lombardo , comatosi nel 1815 con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto, era parola incisa sulla stessa moneta; equivaleva pure ad un centesimo di lira austriaca.
*) Vi fu un'occasione in cui dalla Francia giunsero uno storico ed un antiquario di fama, i quali visitata la Raccolta Dolmedico gli offersero una somma ragguardevole se egli avesse loro ceduto una particolare stampa del Pividor. Gelosissimo di quel pezzo, Giacomo rispose: e Grazie, ma è destinata in dono alla mia città natale .
Di quella stampa aveva parlato anche qualche quotidiano; il Giornale della Sera del 2 dicembre 1921 (p. II) aveva per esempio pubblicato: Nella piazzetta di S. Marco a Ve nezia vi era una statua colossale di Napoleone I, opera dello scultore Bauli. Verme oretta il 15 agosto 1811 ed in seguito a sommossa popolare fu trasportata in un magazzino dell'isola di S. Giorgio Maggiore il 20 aprile 1814. Il Governo austriaco il 12 luglio 1816 vendette allo scultore Rosa per la somma di annue Uro 3000 la statua, ma la polizia prima di consegnarla fece spezzare il naso e le orecchie, onde sfigurandoli! fosse irriconosciuta. Della piazzetta di S. Marco con la statua di Napoleone non esisto nessun dipinto ne stampa dell'epoca. Soltanto nell'importante Raccolta del Risorgimento Italiano del Cav. Dalmedico, in Palazzo Correr Santa Fosca, trovasi un bellissimo disegno a matita del celebre Pividor. Il Dalmedico, che fu tra i garibaldini di Mentana e che durante la guerra si offrì nelle anni comò volontario nonostante la sua grave età, merita per il suo amore a Venezia e alla Patria Italiana un sincero tributo di riconoscenza e di stima .
') Abitava in palazzo Correr a Santa Fosca, civico n. 2214 del sestiere di Cannaregio.