Rassegna storica del Risorgimento
BALCANI ; 1859-1861 ; EUROPA ; VENEZIA
anno
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1957
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pagina
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817
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Moicani, Italia ed Europa nel problema della Venezia (J859-1861) 817
Arese inviata da Ricasoli a ringraziare Napoleone HI per il riconoscimento del Regno d'Italia il 6 luglio 1861 egli scrive:
... La queslion de la Vénétie est susceptible d'une solution paciftque, enpro-fitant de la detrasse financière de la Turquie et de VAutricke, sans blesser Por* gueil dinastique des Habsburgs. On pourrait par exemple acheter au Sultan dans rHerzégovine et la Bosnie un terrìtoire égal en étendue et en population à la Ve-nétie, et le donner en échange à VAutriche. Une indemnité en argent lui serail en outre payée, pour la mettre à mente d'établir sur la nouvelle tigne de frontière des fortìficatìons qui compensent, pour VAutriche et pour VAUemagne, la porte du quadrilatere, Cette solution domande beaucoup de terns et beaucoup tPhabilìlér: elle deinent impossible si Von continue à provoquer VAutriche par des bravades inntiles, soit dans les Chambres, soit dans les journaux semi officiels. S?
E UH passo avanti, dunque, sulla via di una soluzione europea del problema della Venezia. Del resto una idea come quella prospettata dall'Artom non era estranea alla stessa diplomazia francese e doveva aver cominciato a circolare per le cancellerie già da oltre un anno. H 15 marzo 1860 Thouvenel, interprete delle direttive di Napoleone III, aveva fatto cenno al Gorcakov della opportunità che l'Austria passi d'une des rives de l'Adriatique à Fautre , e rinunzi à la Vénétie, en se fortifìant du coté de la Dalmati par l'acquisition de l'Herzégovine et de l'Haute Albanie . Tutto questo, secondo quanto riferisce il Montebello da Pietroburgo il 26 marzo, non piace naturalmente al Gorcakov.2)
La stessa Turchia si era mostrata sorpresa di queste idee e progetti che facevano capolino nelle conversazioni dei diplomatici, se Musurus si era affrettato a inviare a Londra un telegramma fort efirayé circa queste voci, éspérant que l'Angleterre n'y prèterait la main .3)
Invece, proprio gli Inglesi vi si mostrano favorevoli perchè da parte loro la ricerca di una soluzione pacifica per la Venezia è cominciata, abbiamo visto, già nel '59: Palmcrston, di fronte alla eventualità di una dissoluzione dell'Impero ottomano, era propenso a spingere l'Austria a fare dei territori slavi il centro di gravità del suo impero;4) e ancora nel corso del 1861 aveva fatto compiere pressioni a Vienna perchè si decidesse a cedere la Venezia. 5)
Soprattutto, questa soluzione viene incontro come non si potrebbe meglio alla fondamentale direttiva inglese di non veder indebolita l'Austria. L'Inghilterra, aveva confermato Palmcrston a Solaroli l'8 gennaio 1861, non vuole la rovina dell'Austria, che anzi la vuole tranquilla e forte, motivo per cui Egli desidererebbe che cedesse la Venezia, ma non che le fossero tolti altri paesi ; per questo Palmerston raccomandava a Vittorio Emanuele di non ingerirsi menomamente nelle questioni dell'Ungheria sino a impe
li Carte Artom, inedite (Ringrazio il doti- Angelo Artom, nipote di Isacco, per avermi consentito l'accesso alle Carte dì famiglia, al cui riordino e pubblicazione egli attende con amo* rosa cura).
2) Cfr. PACS, Le relation* de la Franca et de la Russia en 1860, in Revue historique du Sud-est européen, ottobre-dicembre 1929. p. 281.
3} Lettere e documenti, -- voi. VX, p. 12. D'Azeglio a Ricasoli da Londra, 10 giugno 1861.
4) Carteggi cuvouriani. Carteggio Cavour-Nigta, Bologna, 1928, voi. Ili, p. 241, marzo
1860.
5) Solaroli a Vittorio Emanuele H, 14 settembre 1861 in I documenti diplomatici, ci*.,
n. 298, p. 372.