Rassegna storica del Risorgimento

1848 ; MANIN DANIELE
anno <1957>   pagina <819>
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DANIELE MANIN E LA MUNICIPALITÀ NEL MARZO 1848
La rivoluzione veneziana del marzo 1848 è ormai conosciuta nei suoi tratti fondamentali, grazie alle testimonianze dei contemporanei, e all'opera di numerosi studiosi, dal De La Forge, al Marchesi, al Trevelyan e, più recen­temente, al Cessi. Non mancano però tuttora zone d'ombra da illuminare, contraddizioni e incertezze da risolvere.
Tale è il caso dei rapporti tra Daniele Manin e la Municipalità, con quel che ne discende per l'esatta definizione dei ruoli rispettivamente svolti nelle cruciali giornate dal 17 al 22 marzo. La testimonianza di Teresa Manin, che rappresenta il marito quasi appartato, solo nella sua stanza meditando* o in compagnia di alcuni amici ricercando e dando consigli, non sembra troppo con­vincente; ma la confusa narrazione del Degli Antoni (un perfetto pasticcio la definì il Pincherle)*) non offre sufficiente affidamento per confutarla. 2) Né è sempre possibile, nei diversi racconti di altri contemporanei (dal Giustinian. al Federigo e al Bernardi) sceverare il vero dagli errori, generati da facili abbagli della memoria o da non controllate notizie di seconda mano. Anche gli Appunti autografi di Daniele Manin,3) per il loro stesso carattere di rapide e allusive annotazioni ad uso personale, sono spesso troppo scarni per essere compresi.
Alcuni documenti, conservati tra le carte Manin, permettono di recare elementi utili ad una migliore comprensione del problema.4) L'immagino di un Manin rimasto in disparte e quasi estraneo al maturare degli eventi, ne risulta notevolmente modificata. Ma, al tempo stesso, la natura e i limiti dei
!) Cfr. Documento UT.
2) F. PLANAI DE LA FAXE, Documenti e scritti autentici lasciati da Daniele Manin, Ve­nezia, Antonelli, 1877, voi. I, pp. 129 sgg. e pp. 161* sgg.
3) Daniele Manin intimo, a cara di M. BRUNETTI, P. ORSI, F. SALATA, Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, Roma, 1936, pp. 213 sgg.
*) Nel rivendicare a sé la paternità della cosiddetta Cronaca Zonnarì, ALESSANDRO DE GIORGI {Venezia nel 1848 e 1849 Supplementi storici, in Archivio Veneto, voi. XI (1876), pp. 6 sgg. e pp. 42 sgg.) accennò anche alla probabile esistenza, nella raccolta Manin, di alcune carte riguardanti il marzo 1848, scritte da ini, parte sotto dettatura di Nicolo Giambattista Morosini. parte seguendo la propria memoria. Sono appunto i documenti dal N. 3834 al 3838, dei quali pubblico qui la parte più importante. Nell'abbondanza, a volte anche eccessiva, dei particolari e nella forma dimessa e corrente, essi rivelano la prevalente preoccupazione dell'autore per l'accertamento dei fatti. Sono soltanto una documentazione, sotto forma di memorie e dì ap­punti, che doveva servire come materia grezza per la compilazione d'una storia: e da questo loro carattere, non guasto da postume interpretazioni o da lenocini rettorie!, e dal tempo di poco posteriore agli avvenimenti, ricevono un attributo singolare di attendibilità. Da questi scritti derivano, almeno in parte, gli Appunti autografi di Daniele Manin, cit., e la narrazione del DE LA FORCE (Histoire de la Rèpubliquo de Venise saut Manin, Paris, 185253), così ricca di elementi di cui s'ignorava la fonte.
Tra gli altri documenti qui pubblicati, la lettera con la quale il Degli Antoni e il Pin-cberle accompagnarono i Ricordi del primo, e ohe mi risulta inedita come gli scritti del De Giorgi, ha la sua precisa importanza nel confermare la scarsa esattezza di quel racconto, già