Rassegna storica del Risorgimento
1848 ; MANIN DANIELE
anno
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1957
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pagina
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833
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Libri e periodici 833
Venturi ha ripreso con mano felice, in un nuovo volume, il tema complesso del decabrismo. Il nuovo lavoro, die si colloca idealmente come una sorta di introduzione generale, o prologo in ciclo alla storia della coscienza rivoluzionaria in Rusaiaa è per molti aspetti un saggio esemplare; specie per la supcriore fusione che le esigenze della ricerca e del metodo critico vi trovano nel racconto cristallino delle vicende di quel gruppo di uomini e nella rievocazione del clima storico cui appartennero.
Pur imperniando la sua esposizione principalmente intorno alla figura di Alessandro e Giuseppe Poggio, due ufficiali russi di origine italiana, partecipi del movimento, Venturi rievoca Pintiero ambiente della cospirazione di dicembre che di fatto, nel tono particolare che gli davano le complesse e talora con* traddittorie componenti e connessioni ideologiche, politiche e sociali. Forniti gli elementi biografici essenziali dei suoi personaggi, l'A. nel capitolo L'esercitot l'Europa e la libertà, ci trasporta nell'atmosfera, feconda di ideali rivoluzionari, che i movimenti del 1820 o del 1821, in Spagna, a Napoli e in Piemonte, suscitavano, in quel periodo, anche in Russia, nell'animo di taluni giovani, per lo più ufficiali che avevano viaggiato nei paesi dell'Europa occidentale, o intellettuali impregnati di spirito romantico. E ci fornisce in tal modo testimonianze assai utili alla comprensione sul piano europeo di quel mito della costituzione e della rivoluzione di Spagna , che dopo aver guadagnato Napoli e il Piemonte giungeva fino nella lontana Russia.
Da queste premesse, che furono poi quelle, più vòlte ricordate al processo dagli stessi decabristi, come l'inizio primo del convincimento che in Russia si dovesse fare altrettanto (alcuni di quegli interrogatori, il lettore italiano può trovare nella raccolta // pensiero politico russo dal decabrismo alla guerra mondiale, Mi* lano, Ispi, 1939, pp. 28-37) e che costituiscono uno dei filoni del complesso movimento che portò al moto di dicembre, Fautore passa a descrivere il lavorìo delle società segrete russe fra il 1818 e il 1825, con un trapasso forse troppo rapido, almeno perchè lascia fuori in gran parte il quadro delle condizioni economiche e sociali del paese, nel periodo nel quale maturò in quel gruppo di uomini, di là dal filantropismo riformista settecentesco, la volontà di iniziare con un rivolgimento politico il rinnovamento della società russa. Sicché resta in ombra il significato che quel movimento concretamente veniva ad assumere nel riflesso della liberazione delle forze economiche che il regime feudale russo impediva (il Venturi ricorda le dichiarazioni di Mitkov, che insisteva nel fatto che i proprietari avrebbero avuto una rendita migliore se i contadini fossero stati liberi e avessero lavorato per se medesimi, pp. 63*64).
Organizzate in forme analoghe e talvolta direttamente imitate dalle società segrete massoniche e carbonare dell'Europa occidentale, le associazioni settarie in Russia, che attraverso varie fasi di scomposizione e di ricomposizione si vennero sostanzialmente polarizzando nella Società del nord, di tendenza costituzionale moderata, e nella Società del sud, repubblicana e sostenitrice di una legge agraria avanzata, presentano particolarità notevoli, riguardo al programma e a taluni motivi ideologici in confronto a quelle degli altri paesi d'Europa. Se la tecnica del pronunciamento vi fu accolta quasi letteralmente, e applicata poi il 14 dicembre con completo insuccesso, l'accentuazione pericolare che ricevette in esse il programma del tirannicidio e soprattutto la questione contadina caratterizzano la particolarità più evidente delle società russe. Per la questione contadina, che aveva alla sua base la liberazione dei contadini dalla servitù della gleba, e che fu tenuta presente in varia forma nel programma dei repubblicani del Bud, in quello dei moderati costituzionali del nord, il programma decabrista anzi è sembrato contenere, nella parte più avanzata e radicale, proposta ed elaborata dal Pesici, qualcosa di di più. di una legge agraria, un germe addirittura del socialismo populista.