Rassegna storica del Risorgimento
1848 ; MANIN DANIELE
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1957
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839
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Libri e periodici 839
lo smodato amor proprio dell'inquisito coi par che tutto debba cedere al torrente della sua facondia. E pur alquanto perplessi (vogliamo essere franchi, checché altri pensino) ci lascia l'appassionata apologia che fa del condannato il D'An cona a proposito del colloquio da questi sostenuto con il principe di Metter* nich, colloquio die a me non ha dato punto (o erro fortemente) l'impressione di una grandezza tragica . H Gonfalonieri, sì, seppe eludere le insinuose richieste del furbo statista; ma spiare che non abbia sempre usato, proprio in quel momento cosi delicato, un linguaggio deciso. Comunque, i suoi fatali smarrimenti durante le tormentose inchieste svaniscono al confronto della dignità di cui dette fulgida prova nel respingere, nello Spielberg, energicamente, tutte le mene escogitate dall'Austria, persino con il manto della religione, per venire possibilmente a capo di tutte le trame della setta segreta in Lombardia, e nella nobile sopportazione delle penosissime sofferenze del carcere, sopportazione che, confortata, nella squallida solitudine, dalle assidue meditazioni e dal ritorno alla fede, gli giovò, come scrisse egli stesso nelle sue Memorie , a raffrontarsi con se medesimo e a scoprire il fondo della sua vera umanità. Sicché egli usci dal suo calvario depresso, sì, fisicamente, ina del tutto ravveduto, e rifatto nella propria coscienza. Né fu d'allora in poi solo un sopravvissuto , come pare a me non dica esatta* mente il Gì assoni, paragonandolo ad altri molti compagni che ebbero comuni con lui la opprimente prigionia, se non lasciò mai di rivolgere, anche in mezzo ni crescenti malori fisici, il pensiero alla fervida speranza nel trionfo delle libere istituzioni e se, tra l'altro, nel 1841, quasi presso alla morte, ancora prorompeva in codeste magnanime profetiche parole: Il pudridume e la vecchiaia dell'Europa non andrà che sempre più incancrenendosi e rendendosi insanabile, injfino che col ferro e col fuoco e con uno sfacelo estremo non sarà chiamata a risorgere a nuova vita . Perciò molto a lui va perdonato e a lui debbono gli Italiani, oggi, superate le competizioni di parte, il tributo di incondizionata riconoscenza che spetta a tutti coloro che lottarono e patirono per il risveglio della Nazione.
MARINO CIRAVEGNA
DONATO SCIOSCIOU, II dramma del Risorgimento svile vie dell'esilio, voi. H, parte H; Roma, Signorelli, 1955, in 8, pp. 275. L. 1700.
A distanza di ben diciotto anni dal primo volume del denso lavoro dello Scioscioli sui proscritti italiani nel Belgio e di quattordici dalla prima parte del secondo, esce ora la seconda parte, fondata pur essa su numerosi inediti, tratti, per lo più, dal fondo Berchet, passato al Museo centrale del Risorgimento dalla Biblioteca nazionale di Roma (cui era stato ceduto dal Giardini); dagli archivi della Biblioteca nazionali' di Parigi e di Bordeaux; dall'archivio storico di Napoli e dall'archivio vaticano della Segreteria di Stato.
L'A. si è pure giovato (ma spesso un po' frettolosamente) *) di carteggi, di diari e di memorie degli esuli di cui ha tracciato le vicende. Indubbiamente il libro
t) Cosi (tanto per fare un esempio) dello Memorie dell'Arrivabenc, la cui figura nobilissima è qui quasi lasciata in ombra. Di lui, con cui tenne lunga corrispondenza (come risulta dai carteggi pubblicati dal Luzio e dal Li Gotti, che l'A. avrebbe fatto bene esaminare), la marchesa Arrenati aveva grande considerazione. A Gacsbeek egli continuò ad interessarsi dei problemi economici ed ella ne seguiva fervidamente Fattività. Sappiamo da una lettera del Fati rie! a Mary Clarice che nel luglio del 1928 trascriveva pazientemente la traduzione, finita allora dall'Arrivabcne, degli Elementi di economia politica del Mill. L'A. afferma che, rimasto egli a Bruxelles dopo aver rinunciato all'emigrazione legale, poco dopo,