Rassegna storica del Risorgimento
1848 ; MANIN DANIELE
anno
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1957
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pagina
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843
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Libri e periodici 843
natio, e per sempre, in forza dell'indulto imperiale del 6 settembre 1836. Il giubilo dei riammessi alla sudditanza austriaca; le speranze dei deportati, dapprima esclusi; la riluttanza di non pochi a far domanda per beneficiare della concessione; le ostinate, e talvolta barbare, negoziazioni del governo per alcuni; le festose accoglienze ai rimpatriati, trasformati nel volto, ma non nel cuore e nell'amore sempre caldo per la patria diletta dopo tanti anni di atroci sofferenze, son narrate dall'A. invero con pagine colorite, anche se in gran parte ricalcate sulle comuni trattazioni dell'argomento.
Ma delusivo è l'ultimo capitolo, dedicato alla vita di maestro e di studioso del Gioberti nel collegio Gaggia di Bruxelles. Molto l'A. si diffonde sull'umana solidarietà del filosofo per i compagni dell'esilio (in ispecie per il Rapelli, per il Rebecchi per il Passanionti, per il Macario, ma particolarmente per l'infelice Pallia, di cui compose le spoglie nella terra straniera); ma per ciò che riguarda la dura estenuante fatica cui egli si sottopose per attendere all'elabora* zione del suo sistema e alla stesura di alcune sue opere fondamentali senza per altro tralasciare la scuola che gli imponeva un programma di lavoro obbligatorio spesso in contrasto con il tumulto del suo genio creativo, lo Scioscioli non ci dà proprio nulla che già non sapessimo, perchè egli non fa che ricorrere, e unica' mente, alle vecchie fonti (dimenticandone peraltro qualcuna per giunta tra le più notevoli, come, ad esempio, le Lettere di Giovanni Baracco al Gioberti dai 1834 al 1851, edite con proemio a note a cura di L. Madaro).1) È naturale, pertanto, che ne ripeta, con la massima tranquillità, dati erronei, come quelli relativi alla pubbli* eazione della Teorica e deU' Introduzione allo studio della filosofia ; delle quali opere (è ormai pacifico, dopo le recenti indagini)2) la prima vide la luce già al principio del 1838 (e non nell'agosto di quell'anno) e la seconda fu finita di stampare solo verso il 25 agosto del 1840, o presso a poco (e non nel dicembre del 1839, quando il Gioberti invero stava ancora meditandola). Intanto nel giugno dell'anno stesso, erano di già uscite, per i tipi dello Hayes a Bruxelles, le Considerazioni sopra le dottrine religiose di Vittorio Cousin , che l'A. assegna a data posteriore. Ed è pure naturale che egli ignori che nel volume n. 20 dell* Edizione nazionale delle opere edite e inedite del Gioberti è apparso, a cura del Battistini e del Calò, il Cours de phflosophie , rimasto sino allora manoscritto e quasi ignorato a tutti, contenente il disegno dell'intiera enciclopedìa filosofica che il Gioberti intendeva svolgere: fu redatto in parte dal Gioberti stesso e in parte dal figlio del Quetelel sulla traccia delle lezioni giobertiane.
Ma se codeste si possono anche considerare bazzecole, quel che non può essere lasciato inosservato è il giudizio che alla leggera, perchè non fondato su di una retta interpretazione della realtà dei fatti e non suffragato dalle più illuminate nuove conquiste critiche, lo Scioscioli emette sull'assoluta vanità, a suo avviso, dell'* utopia giobertiana, sia perchè essa ci avrebbe lasciati nella stessa schiavitù sia perchè essa indebolì effettivamente quell'ardore di passione con cui gli esuli cercavano di raggiungere presto e d'un balzo la meta dell'unità nazionale e la libertà italiana. Non è il caso qui di entrare in polemica; ma vorrei almeno ricordare all'A., che il Levi, che fu un ardente ammiratore del Mazzini, ma equilibrato, scrisse che è inutile sofisticare, perchè il Quarantotto nacque giobertiano e non sotto l'insegna del Mazzini per due ragioni: perchè il Gioberti esortava a combattere l'Austria, la più prepotente delle signorìe nella
1) Nei Carteggi del Gioberti, voi. V, Roma, Istituto per la Storia del Risorgimento, 1938.
z) Vedi la Introduzione allo studio della filosofia del Gioberti di G. CALÒ nei volumi 2 e 3 dell'Edizione Nazionale delle opere giobertiane. Vedi pure del CARAMELLA, La formazione della filosofia giobertiana, Genova, 1927.