Rassegna storica del Risorgimento
1848 ; MANIN DANIELE
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1957
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pagina
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851
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Libri e periodici 851
glio la gioventù, sperava il trionfo pieno della libertà.1) Si aggiungano le nuove scoperte scientifiche e il venir su di conseguenza del positivismo, che volle dire negazione dei valori spirituali tradizionali; e il lavorio sotterraneo (e spesso sin troppo scoperto), su cui non si è fermata, poro a me, abbastanza l'attenzione, della propaganda spiccatamente antiliberale e antinazionale del clero,2) la quale certamente ebbe sui contadini e sugli analfabeti, molto più numerosi allora che non adesso, un notevole influsso deleterio. Son lutti motivi codesti clic è necessario aver ben presenti per comprendere appieno da un lato il progressivo decadimento dell'idea mazziniana e dall'altro l'atto inconsulto del 2 agosto del *74 per opera di un governo inerte di fronte ai nuovi fenomeni sociali e spaurito dai frequenti
conati rivoluzionari. n*.., ->....~,.,.
MARINO (..IRAVECNA
CRISTOFORO MANFREDI, La spedizione sarda in Crimea nel 1855-56, ristampa; Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore Esercito, 1956, in 8, pp. 312. L. 1200.
In occasione del centenario della guerra di Crimea e del congresso di Parigi l'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito ha ristampato l'importante ricostruzione storica della spedizione piemontese in Russia già pubblicata nel 1806 da Cristoforo Manfredi, che aveva utilizzato gli archivi di quello Stato Maggiore. Dopo i molti recenti studi critici sul significato politico e sulle ripercussioni della guerra di Crimea sul piano diplomatico e nell'opinione pubblica (ed anche, secondo la segnalazione dello Spini, sul piano religioso) si può rileggere con maggiore comprensione e con utilità questa diligente e documentata cronaca delle vicende militari del corpo di spedizione piemontese in Russia, che, accanto ad una minuta descrizione tecnica dei diversi momenti della campagna (accompagnata da tavole che illustrano le posizioni occupate dai Sardi e i luoghi delle battaglie), offre degli elementi anche per mio studio sullo spirito delle truppe, sui rapporti fra gli ufficiali e fra i comandanti alleati. p p
ENZO SANTARELLI, Aspetti del movimento operaio nelle Marche (Biblioteca G. G, Feltrinelli, Studi e ricerche storiche); Milano, Feltrinelli, 1956, in 8, pp. 146. L. 1000
In una recensione su questa stessa rivista s) di una monografia sulla Restaurazione in una città delle Marche davamo notizia del sorgere nella regione di una giovane storiografia, die più. che ricollegarsi alla erudizione tradizionale, amava porsi come l'erede diretta della vecchia e gloriosa storiografia risorgimentista marchigiana dei fratelli Spadoni.
Scrivendo quelle note su questa nuova generazione di studiosi attenti a mettere in luce la storia concreta della regione, più che a dar vita a una ricerca frammentaria e spesso casuale di fonti e documenti, avevamo in mente anche, e in special modo,
*) Vedi* al proposito, il bel Baggio di F. PERRI, Mazzini e VI ni emozionai e nella raccolta Mazzini oggi, (Genova, A.M.I., 1947). Anche il libro di un conservatore, TULLIO MARTELLO, Storia delVìnternuzionulc, Padova, Editore Solini, 1873 può giovare tuttavia per la ricchezza dei dati.
2) Sull'atteggiamento del clero, ad esempio, nel 1869, atteggiamento che contribuì non poco a creare la situazione psicologica d'insofferenza che portò alla famosa rivolta del macinato, vedi su questa stessa rivista, nel I fascicolo del 1956, Io studio di Fernando Manzoni.
Anno XLII (1955), pp. 527-530.