Rassegna storica del Risorgimento
1848 ; MANIN DANIELE
anno
<
1957
>
pagina
<
854
>
854 Libri e periodici
non essere in effetti che la somma dell'ideologia individualistica ed antidialcttico dei gruppi intellettuali che guidavano il movimento anarchico e dell'atavica e radi* cale incomprensione ed organica ostilità della piccola borghesia urbana verso i contadini .
Altri appunti possono farsi al lavoro del Santarelli: certe affermazioni azzardate, come quando a p. 22 a proposito della rivolta dei contadini di alcune frazioni di Fabriano nel 1854 a causa della carestia si dice che il moto non fu solo economico. ma dimostrò una notevole autonomia del semiproletariato campagnolo; certe confusioni come a p. 21, ove si dice per il movimento dei mazzarelli in Ancona nel 1849 essere valida ipotesi di lavoro quella di considerarlo espressione del disagio sociale di plebi cittadine e campagnole quando semmai si tratta solo dei ceti urbani facendo esplicito riferimento a Gramsci, che parla della missione di Felice Orsini nelle Marche di repressione del brigantaggio e della conseguente necessità dì esaminare la politica agraria della Repubblica Romana del 1849; ora il termine brigantaggio nella comune accezione storica, che è poi quella datagli anche da Gramsci, può riferirsi per le Marche non al movimento dei mazzarelli , come il Santarelli sembra credere, ma solo alla rivolta rurale sanfedista dell'Ascolano.3)
Ma queste sono lievi manchevolezze e rappresentano gli incerti di ogni mestiere e quindi anche di quello dello storico.
Abbiamo prima voluto sgombrare il campo da quelle che a noi sembrano le deficienze per poter meglio mettere in evidenza la grande importanza e il notevole valore dell'opera. È la prima volta che la storiografia marchigiana affronta un tema di così grande impegno, come questo della vasta e complessa problematica del rapporto città-campagna. Erano necessari coraggio e capacità ed il Santarelli ha dimostrato di possedere l'uno e l'altra; ove altri avevano gettato solo un'occhiata San* tarelli ha analizzato e ricostruito e la materia, così ricca e sfuggente, è stata elaborata in un'omogenea visione d'insieme.
Gli studiosi marchigiani debbono essere grati al Santarelli per questo suo lavoro anche per tutte le suggestioni e tutti i nuovi problemi che esso suscita ad un'attenta lettura; ma non solo gli storici marchigiani, perchè l'opera per l'argomento e la sua impostazione supera Io stretto ambito regionale e contribuisce ad una più adeguata visione dell'intera vita politica nazionale post-unitaria.
RAFFAELE MOLINELLI
SPOGLIO DI PERIODICI
ABBA (GIUSEPPE CESARE). 1. - MASTRO VAHO, Studenti pisani con G. C Abba a Gavinana e all'isola di Caprera, in Tirreno, Livorno, 29 luglio 1957. V. n. 549.
ABRUZZO V. n. 39.
ACQUÀDERNI (GIOVANNI) - V. n. 455.
ADUA * V, n. 298, 320.
ALBONICO (LUIGI) - V. n. 562.
i) Vedi sull'argomento A. M. GHISALIIKRTI, Felice Orsini e la Repubblica- Romana in Studi e documenti su Goffredo Marnali e la Repubblica Romana (1849), Imola 1927.