Rassegna storica del Risorgimento

CERACCHI GIUSEPPE ; GIACOBINI
anno <1958>   pagina <5>
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Ricerche storiche sul Giacobinismo italiano 5
e tra i centri più. importanti di essa erano appunto Siracusa e Palermo, *) dove non mancava nemmeno una certa penetrazione degli Illuminati di Weishaupt (specie dopo l'opera di propaganda e di organizzazione esplica­tavi da F. Miinter). 2) Sarebbe interessante poter appurare se l'orientamento politico-sociale del Matera non egualitario, a quanto si può ricostruire dalla scarsissima documentazione in nostro possesso, ma certamente accen­tuato e notevolmente avanzato affondasse le sue radici in motivi masso­nici di questo tipo.
Di questi primi anni si sa poco o nulla. Le notizie più precise incomin­ciano ad aversi con il 1791-92. In questo periodo infatti il Matera è a Napoli e lo troviamo custode della famosa Accademia di Chimica, intorno alla quale si raccoglievano i massoni filo-francesi napoletani. Probabilmente, con­clusi gli studi, egli, come tanti altri suoi conterranei, doveva essersi trasferito in cerca di fortuna nella capitale. Che qui fosse subito entrato in contatto con l'ambiente democratico filofrancese non deve meravigliare: basta con­siderare gli stretti rapporti che sappiamo essere esistiti tra le logge di Sira­cusa e di Palermo e quella di Napoli.
Il suo soggiorno napoletano fu, però, breve. Tenace partigiano delle nuove idee e della causa francese, fu, nello stesso anno, tra coloro che mag­giormente si compromisero per i loro rapporti con il personale diplomatico francese (quasi sicuramente conobbe il Bassville) e soprattutto in occasione della venuta a Napoli, nel dicembre '92, della squadra del LatoucheTre-ville. Fu persino accusato di avere, con il Lauberg, consegnato all'ammira-glio francese i piani delle fortificazioni del porto e della città di Napoli. s) Ormai troppo scopertosi, verso la fine del *92 o i primi del '93 prevenendo l'arresto emigrò volontariamente. Lì per lì la fuga sospese ogni provvedi­mento contro di lui; nel '97 però in occasione della maggiore ondata di processi anti-giacobini l'accusa, arricchita di nuovi elementi a carico (circa i contatti da lui avuti all'estero con altri esuli napoletani), fu riesumata dalla Giunta di Stato ed egli fu formalmente accusato. *)
Da Napoli il Matera passò a Roma ove pure ebbe rapporti con il perso-naie diplomatico francese (specialmente con il Moutte ed il Bass ville) e con l'ambiente democratico locale; ma anche qui il suo soggiorno fu brevissimo. Venutosi a sapere di questi suoi contatti, poco dopo l'uccisione del Bassville egli abbandonò in tutta fretta la città e lo Stato della Chiesa. 5)
Da Roma, passando per Livorno, si recò a Genova. Qui si fermò pochi giorni, sufficienti però ad entrare in rapporto con i democratici locali ed in
t) Oltre ai gid citati studi del Gaàrdione e dello Scendono si vedono: E. LIBRINO, I liberi muratori in Sicilia dal regno di Carla III a quello di Francesco I, in Archivio storico siciliano, 1924; C. Lo FOHTK, Il giacobinismo in Sicilia, Nuove ricerche, in Archivia storico siciliano, 1942.
2) Sul Aliiutct si vedono: B. CROCE, Aneddoti di varia letteratura, cit., Ili, pp. 168180; E. Di CAJIEO, Dai Diari dt Federico Mtimer (il suo soggiorno a Palermo), in Archivio storico si­ciliano, 1938-39; C. NASELU, Dai Diari di Federico M'untar (Il soggiorno a Catania), in Bollettino storico catanese, 1941; nonché l'epistolario dello tesso, Àus dem Briofwachsel Frie­drich Miinters EurópSieehe Beziahungen. Einet DSnieehen Getchaten 1780-1830, Koponhngon-Leipzig, 1944, 2 voli.
W N. Nfcocnn, Luigi de Medisi e il giacobinismo napoletana Firenze, 1935, p. 23.
4) M. Rossi, op. cìt., p. 204.
5} D. SttVACf*!. La corte e la società romana del XVJtt e XIX secolo, 1, Firenze, 1881, p. 405.