Rassegna storica del Risorgimento

CERACCHI GIUSEPPE ; GIACOBINI
anno <1958>   pagina <8>
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Renzo De Felice
militari spiccate, sì da venire nominato Ben presto aiutante di campo del gen. Laharpe. Nel settembre-dicembre del '93 partecipò all'assedio di To­lone; nel '94 prese parte alle operazioni che portarono alla conquista di One-glia, di Ormea e della zona S. Beruardo-Montaldo; nel '95 alla difesa della rivière dagli attacchi austro-piemontesi; nel '96 partecipò alle grandi batta­glie dell'aprile nella zona di Dego e si distinse particolarmente nell'assedio al castello di Cosseria, durante il quale fa ferito alla testa. Morto (il 19 mag­gio '96) a Godogno il Laharpe e distribuita la sua divisione tra i corpi di Masseua, Augereau e Kilmaiue, il Matera fu preso sempre in qualità di aiutante di campo dallo Joubert, divenuto nel frattempo generale di Brigata. Alle dirette dipendenze dello Joubert partecipò alle ultime opera­zioni della campagna del '96 e nella primavera dell'anno successivo all'epica campagna del Tirolo la campagne des géants secondo la definizione di Car-not durante la quale gli salvò la vita. Quando lo Joubert fu trasferito in Olanda, Pasquale Matera dopo un Breve intermezzo milanese durante il quale fece qualche apparizione nei clubs di quella città passò con il grado di capo di Battaglione e le funzioni, al solito, di aiutante di campo alle dipendenze del generale Berthier con il quale partecipò alla campagna di Roma del gennaiofebbraio '98.
La democratizzazione della città eterna ebbe sull'esistenza del Matera un peso determinante, si può dire anzi che questa ne fu cambiata radicalmente. Nel giro di pochi mesi egli divenne una delle personalità più in vista della neonata Repubblica Romana, si venne a trovare al centro della vita poli­tica di essa e, in poche settimane, quello che era stato nulla più che un Bril­lante ufficiale di sentimenti giacobini dell'armata francese divenne causa di un pericoloso conflitto tra l'autorità militare francese da una parte e i gover­nanti romani, sostenuti dall'autorità civile francese, dall'altra e, addirittura, tra il comandante in capo l'Armata d'Italia e il Direttorio.
A Roma il Matera fu nominato dal governo della Repubblica Romana colonnello comandante la la Legione romana, Ben noti essendo le sue capa­cità militari e i suoi sentimenti repubblicani. In particolare checché ne dica il Thiébault') doveva avere più che favorevolmente impressionato i veri repubblicani l'atteggiamento responsabile ed equidistante da lui as­sunto in occasione della rivolta degli ufficiali francesi contro il gen. Massena alla fine del febbraio '98. z) Tale atteggiamento teneva infatti conto sia delle giuste lamentele contro le ruberie individuali che infangavano l'armata sia delle esigenze finanziarie connesse alla campagna di Roma: nessuna persona in Buona fede avrebbe potuto non approvarla.
Deposto il suo grado nell'esercito francese, il Matera si dedicò con estrema solerzia a gettare le basi del nuovo esercito romano del quale la sua legione sarebbe dovuta essere il primo nucleo, e a questo scopo intraprese anche alcuni viaggi attraverso il territorio repubblicano.3) In Breve riuscì a for­mare un primo nucleo di forze passabilmente efficienti.
3) General Baron THIÉUAULT, Mémoiros, Paris, 1894, II, p. 227.
2) A. DUFOUHCQ, Le Regimo Jaeobin <m Italie. Etudo ur la Ripubliquo Romaino (1798 1799), Pri, 2900, pp. 123-147.
3) G. A. SALA, Diario romano degli anni 1798-1799, I, Roma, 1882, p. 105 (alla data del 15 marzo 1798).