Rassegna storica del Risorgimento
CERACCHI GIUSEPPE ; GIACOBINI
anno
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1958
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Ricerche Eteriche sul Giacobinismo italiano 17
membro della Alta Commissione Militare di Napoli, avente anche funzioni di tribunale rivoluzionario. *) Pressoché contemporaneamente alla loro organizzazione le legioni dovettero essere impiegate nella lotta contro Vinsorgenza e per portare aiuto alle comunità rimaste tagliate fuori dal centro. H Matera stesso si vide costretto ad assumere il comando di una delle legioni, la Lucana, circa 1200 uomini, per cercare di portare aiuto ai democratici delle Puglie in gravissimo pericolo.
Di tale spedizione che all'atto pratico non ebbe luogo ci rimangono due proclami lanciati dal Matera dal suo Q. G-. di Nola, in data 2 pratile VII, alla Municipalità di Foggiaa) ed ai pugliesi8) per incitarli alla difesa ed annunciando il suo prossimo arrivo in loro aiuto. Mossosi con un distacca* mento della sua legione da Napoli il 18 maggio, egli, però, dovette ben presto rinunciare all'idea di potersi aprire un varco sino alla costa adriatica. Ancor prima di incontrare il nemico le sue forze scemarono notevolmente a causa di numerose diserzioni. A Marigliano. poi, nel corso di un duro scontro con gli insorgenti nonostante la sua abilità ed il valore personale dimostrato non riuscì ad aprirsi un varco, cosicché fu costretto a ripiegare. *) Pochi giorni dopo onesto primo scontro marciò su Benevento insorta; anche da questa spedizione, però, non sortì ini risultato particolarmente felice, sia per la grande superiorità numerica dell'avversario, sia perchè non essendogli giunti gli ordini del Q. G-. repubblicano non potè coordinare le sue mosse con quelle della legione dello Spanò. 51
Divenuta la situazione della Repubblica sempre più drammatica, egli ebbe vari dissidi con gli altri capi responsabili della difesa militare. *) Su uno di tali contrasti, il più importante perchè investiva tutta la direzione della difesa, siamo abbastanza informati.
II ministro della guerra Manthoné voleva far fronte ovunque all'insorgenza e non abbandonargli un palmo di territorio senza averglielo contrastato in tutti i modi. Il Matera invece, consapevole della debolezza dell'esercito napoletano e delle difficoltà che si sarebbero incontrate ad ostinarsi, dopo il ritiro pressoché totale delle truppe francesi, a voler far fronte ovunque al nemico di gran lunga superiore numericamente e molto più mobile, sosteneva che si dovessero raccogliere tutte le truppe in un punto solo e dare battaglia al nemico, strategicamente più debole, con tutte le forze riunite. Dopo molte discussioni durante il quale il Matera fu appoggiato dal Gi-rardon, rm abile ufficiai*' francese che aveva fatto parte l'anno prima della
i) Como già aveva osservato il D'Avola, 6 errata invece la notizia diD. ANDREOTTI, (Storia dei Cosentini, Ili, Napoli, 1874, pp. 76-78) secondo la quale il Matera avrebbe partecipato ad un e parlamento repubblicam> a Cosenza. TI Matera in questione era un ricco proprietario di Crossano (cfr. N. CORTESE, Memoria di un generalo dalla Repubblica e dell'Impero Francesco Pignatelli principe di Stmugoli, l, Bari, 1927, p. CCCCIV).
2) Monitor Napoletano, n. 30, p. 1-22; A. tiUGAnETXT, La Puglia, nel Risorgimento, II, Bari, 1934, pp. 422-23.
3) A. IiOCARRtiEI, pp. cif.., II, p. 424.
4) Monitore Napoletano, n. 32, p. 132; B. MANESCA, Memoria sugli avvenimenti di Napoli nell'anno 1799 scritta da Amedeo Ricciardi napolaiatui, in Archivio storico per le Provincie napoletane, 1888,1, p. 37.
5) Monitore Napoletano, n. 32, eh;, p. 132; A. ZAZO, H ducato di Benevento dall'occupazione borbonica del 1798 al principato di Tnlleyrand, Napoli, 1941, pp. 63-66.
is) F. LOMOWACO, Rapporto al cittadino Carmi (ed. Nicofcnn), Bari, 1929, p. 332,