Rassegna storica del Risorgimento
CARLO ALBERTO RE DI SARDEGNA ; SARDEGNA (REGNO DI) ; STATUTI
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1958
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Emanuele Flora
del voto emesso dal popolo Lombardo . Era il principio della sovranità popolare che veniva accettato.
Fu proprio in occasione del disegno di legge per l'unione delle provincie lombarde, che si ebbe la prima crisi. H ministero era contrario all'art. 6 del progetto che prevedeva fosse mantenuto in vita, in attesa della costituente, un governo autonomo in Lombardia (consulta lombarda). Nella tornata del 5 luglio 1848 alla camera dei deputati il guardasigilli Sclopis, parlò vagamente di questione di gabinetto. Poi il ministro Revel presentò, a nome del governo, un emendamento inteso a togliere ogni potere effettivo alla consulta lombarda. La camera lo respinse e, il giorno successivo, lo stesso Revel annunciò le dimissioni del ministero Balbo. Egli disse che già 15 giorni prima il governo aveva dato le dimissioni al re perchè, in seguito alle annessioni, venendo ad accrescersi la gran famiglia, si dovesse lasciare il modo di poter anche aggiungere al Ministero altri membri di questa nuova famiglia ; che da quel giorno vi era stato qualche dissenso tra i ministri; che il re aveva incaricato lui Revel e Ricci della formazione di un altro ministero, e che le trattative per la costituzione del nuovo governo erano a buon punto. Ma dopo il voto succeduto ieri sera, dopo che la Camera in un voto non dirò di sfiducia ... diede particolarmente a divedere, politicamente e costituzionalmente che il Ministero non aveva il suo consenso, dietro un consiglio tenutosi dal Ministero questa mattina, fu stabilito che io, a nome dei miei colleghi, mi recassi al campo, onde significare a S. M. a voler addossare questo incarico ad altri soggetti.
Frattanto noi continueremo a tenere le redini del governo fino alla costituzione di un nuovo gabinetto .
U resoconto parlamentare registra profondo silenzio .
E questa, secondo molti giuristi, la prima affermazione del principio del governo parlamentare. Ma i contemporanei non ne ebbero coscienza. La camera fu come sorpresa dalle dichiarazioni del ministro Revel. E, d'altra parte, quel voto contrario che non era stato preceduto da alcuna mozione di sfiducia, fu piuttosto un pretesto per le dimissioni. La verità è che la compagine del ministero era tutt'altro che omogenea, se vi potevano sedere insieme un Revel e un Pareto, e già si profilavano difficoltà gravissime nella condotta della guerra e nei rapporti con i lombardi e i veneti. Del resto il fatto ohe il ministero si fosse dimesso 15 giorni prima senza che la camera ne sapesse nulla, dimostra quanto si fosse ancora lontani dal concetto del governo parlamentare. Il ministero Casati che si presentò alla camera il 28 luglio 1848, non si pose neppure il problema di un voto di fiducia. *) Qualche giorno dopo (30 luglio), al senato, discutendosi il disegno di legge approvato dalla camera il 29 luglio, col quale si investiva il governo del re di tutti i poteri legislativi ed esecutivi durante la guerra, e si poneva in essere una vera e propria vacanza costituzionale, Alfieri di Sostegno trovò che l'espressione governo del re era illegittima, perchè al re solo appartiene il potere esecutivo, ed il governo non è ohe l'emanazione della corona. E propose di sostituire all'espressione governo del re, quella più semplice il re. Il senatore Della Torre dichiarò di appoggiare l'emendamento perchè l'espressione governo
*J Ne se lo posero per molti noni ancora, i governi che à succedettero.