Rassegna storica del Risorgimento
CARLO ALBERTO RE DI SARDEGNA ; SARDEGNA (REGNO DI) ; STATUTI
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1958
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Emanuele Flora
l'art. 7. *) Appena ne fa data Iettata la camera insorse coinè un solo uomo, e dichiarò colpevoli di alto tradimento i ministri che avessero tollerato l'ingresso di forze austriache nella cittadella di Alessandria o che avessero richiamato la flotta dall'Adriatico prima che l'armistizio fosse approvato dal parlamento. Negò anche la legittimità dell'ascesa al trono di Vittorio Emanuele II e della nomina dei nuovi ministri, senza un atto formale di abdicazione di Carlo Alberto. Si dichiarò in permanenza e proclamò la patria in pericolo. Questo atteggiamento parve insensato, fa giudicato un gesto di follia collettiva.2) Eppure se quello del re fu un calcolo politico, bisogna dire che in quella disperata determinazione della camera fu la più efficace difesa dello statuto. Vittorio Emanuele potè misurare tutta l'importanza delle forze democratiche del paese* Quindi la rivolta di Genova e, più. tardi, i risultati delle prime elezioni dopo Novara, gli dovettero dare, se mai si pose un tal problema, l'esatta sensazione della realtà: solo con l'aiuto dell'Austria egli avrebbe potuto ristabilire e mantenere il regime assoluto. Ma così sarebbe diventato un satellite, un Qui sii ng si direbbe in termini di storia recente. Il solo modo di salvare la sua dignità e la sua indipendenza era proprio quello di conservare lo statuto. 3) Se veramente ha fatto questo calcolo, la sua figura acquista ben altro rilievo rispetto alla oleografia che ci è stata tramandata.
H rovescio esterno venne comunque a rafforzare il potere del re. Ma sotto la spinta dell'opinione pubblica, nel maggio 1849 il de Launay cadde (altra crisi extra-parlamentare) e fu chiamato al governo Massimo d'Azeglio. ' Il nuovo presidente del consiglio condensò in una semplice frase il suo programma
0 Art. 7 - Le xoi de Sardaigne ayant le droit de déclarer la guerre et de faire la paix, et pax conséquent aussi de conclure un armistice cornine préliminaire de la paix, regardc, par cette raison meme, cette convention de l'annistice inviolable .
Fu soprattutto per questo articolo .che l'armistizio fa ritenuto incostituzionale. Come trattato preliminare di pace, là dove importava modifiche territoriali e oneri finanziari, non poteva essere considerato inviolable senza l'approvazione delle camere.
2). Cfr. lettera di Petitti di Roreto a Erede del 28 marzo 1849 in A. CODIGNOLA, Dogli albori della libertà al proclama di Moncalieri, Torino, 1931, pp. 635-637.
3} Questo sente, il Re. Sente, più che non calcoli o pesi... E il sovrano, è il Savoia, che si ribella a un ruolo subordinato, che non vuol recitare la parte di comparsa. Dinnanzi al comandante nemico vittorioso, trova d'istinto le vie della difesa: non belle frasi sonanti, ma persuasivi argomenti. Il vincitore lascia intendere può imporre una soluzione di forza. E pcji? Poi avrà sulle spalle un Piemonte vinto, non domo, eternamente ribelle. Ad imporsi con l'appoggio delle ormi straniere. Casa Savoia vedrebbe hi propria autorità scomparire... . F. VALSECCHI, Dopoguerra 1649, in H Risorgimento, Milano, marzo 1949.
Un elemento sconcertante sulle effettive intenzioni del re è nell'offerta al papa, nell'aprile 1849, di concorrere con le sue truppe unitamente alle altre poterne cattoliche, al ristabilimento di Sua Santità nel possesso dei suoi stati (cfr. PIETRO Pumi S. J., Pio IX e Vittorio Emanuele II dal loro carteggio privato, voL I, Roma, 1944, p. 24).
Ci;, che, dopo il voto della camera del 21 febbraio 1849, era una aperta sfida all'opinione pubblica. Tanto più che si trottava di intervenire negli stati romani a fianco dell'Austria. In quel periodo la camera ora stata sciolta (80 marzo 1849), né erano stati convocati i comizi elettorali. Cori che se l'offerta fòsse stata accolta, il parlamento si sarebbe trovato di fronte al fatto compiuto. Per fortuna l'offerta fu respinta.
4) On se méfioit à tort, je vona assurte de mon honorable prédécosseur, qu'on jugeait un vroi codino, un retrogrado, efcc., et le parti niiarchiquc semini l'inquiétudc et lo mécontcntement partout, et sous cette impression nona étions ménnece de troubles peut-ètre, et sana imi dome d'électìon roiiges. J*oi dfl me convaiucre qu'il fallait s'executer, et me voilà prudcnl do corneil . Dalla lettera di Massimo d'Azeglio a Eugenio Rendu del 21 maggio 1849