Rassegna storica del Risorgimento
1917 ; SOCIALISMO
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1958
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Il socialismo torinese ed i fatti dell'agosto 1917 59
del mese; ' è abbastanza sintomatico il fatto che a rappresentare la sezione sia eletto il Rabezzana, elemento da poco entrato nel partito, ma già distintosi pel suo estremismo, mentre la Giudice andrà a Roma per la federazione provinciale e Carlo Chiappo per quella giovanile il Barberis partecipa di diritto al convegno essendo membro della direzione del partito . È evidente che la corrente intransigente è sempre molto forte e riesce anche ad imporsi in occasioni d'importanza come questa.
A Roma i rappresentanti torinesi, e fra essi particolarmente il Barberis, si fecero notare per l'estremismo delle loro posizioni, tanto che il direttore generale della P. S. Vigliano, informato della cosa, inviava ai primi del marzo successivo al prefetto Verdinois una lettera esprimente tutta la preoccupazione delle autorità centrali per la situazione della capitale piemontese.2) In tale lettera si notava: Nel convegno nazionale socialista qui tenutosi il 25 febbraio p. p. ì rappresentanti torinesi si sono fra tutti gli altri distinti pei loro discorsi violenti, spiccatamente rivoluzionari . Le critiche del Barberis e della Giudice all'opera del gruppo parlamentare furono, a dire di Vigliani, alquanto vivaci: i due agitatori piemontesi posero i loro colleghi esplicitamente di fronte alla necessità di sabotare con ogni mezzo la guerra per raggiungere una pace immediata a qualunque costo. Il direttore della P. S. ne argomentava che le condizioni dello spirito pubblico in Torino dovessero richiedere una speciale vigilanza. È noto d'altronde, soggiungeva, che il proletariato torinese è così saldamente organizzato da costituire di per se una forza non trascurabile, di cui non si può non preoccuparsi, tanto più ove si consideri che su codeste masse hanno perduto ogni influenza gli elementi socialisti moderati e tutto il movimento sovversivo viene ora diretto dai rivoluzionari più accentuati . E concludeva raccomandando la massima vigilanza e la preparazione tempestiva dei mezzi per sventare ogni delittuoso concerto .
Accanto ai rivoluzionari, di cui così si preoccupava la polizia, in Torino un gruppo ristretto di giovani socialisti, pur seguendo la via dell'intransigenza come il gruppo di Barberis, mirava piuttosto ad una preparazione remota della futura attività: all'antibellicismo ed all'avversione allo Stato borghese violenti, ma un po' semplicistici di un Barberis e di una Giudice opponeva una cosciente preoccupazione di fondare una nuova tradizione socialista, svincolata dagli schemi dell'accomodante socialismo turatiano ed imperniata su una efficiente convinzione di classe del proletariato. Un numero unico, apparso con la data dell'I 1 febbraio 1917 col titolo La città futura, redatto dall'animatore di questo gruppo Antonio Gramsci, vuole appunto essere l'espressione di tali aspirazioni ed evitando di proposito i problemi operai del momento, anzi quasi ignorando la guerra in atto per ridurla al significato concettuale di guerra e su questo ragionare, contiene articoli di cultura socialista e soltanto concede breve spazio a scarne notìzie organizzative sul movimento giovanile torinese.3* Non è nostra intenzione
1) ACS, Guerra, b. 31, rapporto del prefetto di Torino, 25 febbraio 1917.
2) La minata della lettera di Vigliani, in data 12 marzo 1917, è in ACS, Guerra, b. 31.
3) Esemplare de La città futura è anche conservato in ACS, Guerra, b. 31 ; in questo numero unico notiamo uno scritto senza firma, ma di A. Gramsci, dal titolo Margini (ora pubblicato in Rinascita, a. XIV (1957), pp. 157-158), un brano intitolato Cosa ì la cultura.