Rassegna storica del Risorgimento
1917 ; SOCIALISMO
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1958
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69
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Il socialismi) torinese ed i fatti dell'agosto 1917 69
miraggi di discutibili benefici immediati, le organizzazioni lavoratrici al capitale sfruttatore e guerraiolo; spegnendo cosi in esso quello spirito rivoluzionario che deve tutto pervaderle e sempre per i fini elevati della loro redenzione. Non è piaciuto quindi ai rigidi che nella assemblea sezionale del 14 giugno ci si sia tenuti a questo proposito piuttosto sulle generali, attendendo una soluzione del problema in campo nazionale: in tal modo si continua l'equivoco offrendo ai riformisti la possibilità di seguitare le loro vie tentennanti, pascendo se e il proletariato di vane lusinghe, sperar lungo e non agire mai . La frazione socialista rigida conclude il proprio documento con l'affermazione che, specialmente dopo la rivoluzione russa, si dovrebbe tenere una condotta più risoluta, meno opportunistica; essa pertanto si propone di continuare una intensa propaganda contro la guerra col precipuo intento di affrettare il giorno in cui dalle sudate officine, dai campi inarati che la guerra empie di lutto e di miseria, dalle trincee ove il macello dura, sorga e si propaghi il moto rinnovatore che tronchi la carneficina ed esprima dal suo seno uomini idonei ai tempi che la storia prepara pel partito socialista e per tutto il proletariato.
Nonostante la loro astensione dalla competizione elettorale e l'affermarsi quindi della lista più moderata, i rigidi continuano ad avere un notevole ascendente sulle masse torinesi e nell'interno stesso della sezione socialista: sono proprio loro a svolgere tra il luglio e l'agosto 1917 il maggior lavoro di propaganda fra gli operai con comizi, riunioni di circoli e di categorie, conferenze ecc., e naturalmente tale propaganda è impostata nei termini delle loro convinzioni rivoluzionarie. Sono soprattutto la Giudice ed il Rabezzana a recarsi nei circoli socialisti dei diversi rioni della città per ripetere che è sufficiente che il proletariato sospenda il lavoro nelle officine per far cessare la guerra, che la rivoluzione russa deve essere di esempio agli operai italiani e seguendo la nota affermazione dell'on. Treves alla Camera che nessun soldato deve restare in trincea il prossimo inverno, ma le trincee devono essere fatte nelle piazze per abbattere la borghesia.
La stessa nuova commissione esecutiva deve tener conto della forza dei rigidi, forza dovuta alla immediatezza ed all'estremo semplicismo delle loro idee, ed in parte ne subisce un po' l'influsso. Le assemblee si svolgono in mezzo a vivaci discussioni, ma vedono spesso il prevalere delle proposte degli intransigenti: il 19 luglio in una di esse la Giudice sostenne doversi convocare in una città da stabilirsi un congresso nazionale prò pace e fece approvare un ordine del giorno concepito in questi termini: Attesoché il sentimento di patria comunque inteso, è incompatibile coi principi generali del socialismo, s'impone un'azione rivoluzionaria intesa al superamento della guerra traverso le forme socialistiche della espropriazione .l) Nell'ultima assemblea della sezione poi, precedente i fatti dell'agosto e riunitasi le sere del 2 e 4 agosto, furono discusse le conclusioni del convégno di Firenze e l'atteggiamento da assumere al congresso annunciato per il settembre a Roma. I dissensi fra i presenti furono piuttosto clamorosi specialmente il giorno 2, allorquando i rigidi Barberis, Zocca, Rabezzana, Pastore ed altri presentarono un ordine del giorno di sfiducia ai rappresentanti intervenuti
J) Semenza, cri:., p. 1-2,