Rassegna storica del Risorgimento

1917 ; SOCIALISMO
anno <1958>   pagina <73>
immagine non disponibile

Il socialismo torinese ed i fatti dell'agosto 1917 73
vogliono la pace: come i soldati russi hanno cacciato lo zar, così quelli italiani faranno lo stesso con Vittorio Emanuele; continuando quindi con un lin­guaggio assai violento, incitò le donne ad iniziare un movimento di piazza assicurando che alla notizia del suo inizio i combattenti, lasciate le trincee, sarebbero scesi nelle città a portare il loro aiuto.
Scioltosi il comizio senza particolari manifestazioni, l'ulteriore perma­nenza dei russi in Torino la mattina susseguente venne impiegata nella visita delle officine Fiat; nel primo pomeriggio poi Goldemberg e Smirnoff lasciarono la città piemontese prendendo il treno per Modane. Il loro incontro con gli operai torinesi, tradotto per volere dei dirigenti estremisti locali in chiave leninista contro la stessa volontà dei russi, ebbe una notevole ripercussione nella città piemontese: era stata, ripetiamo, come una grande rassegna delle forze operaie torinesi di fronte ai rappresentanti della Russia rivoluzionaria; da una parte il grido della folla inneggiante a Lenin aveva dato la misura della penetrazione dell'idea rivoluzionaria nelle masse torinesi, dall'altra le persone dei due delegati del Soviet erano apparse come la testimonianza vivente, con tutta la suggestione che essa comporta, di un esempio da lungo predicato. Ciò nonostante la venuta dei russi avrebbe dovuto essere sempli­cemente una imponente dimostrazione proletaria senza immediate conse­guenze nell'azione dei socialisti torinesi: un comizio fu ancora tenuto la sera del 18 agosto per raccogliere fondi per Clara Litkin, ed in esso la Giudice proseguì nelle proprie violente esortazioni alle donne, ') ed un altro più nume­roso si svolse il 22 con la partecipazione dei lavoratori dello Stato e della guerra 2) tuttavia nessuna particolare attività della sezione socialista e della camera del lavoro si ebbe nella settimana intercorsa fra la partenza dei russi e l'inizio dei moti, non potendosi considerare attività locale il congresso na­zionale dei ferrovieri già da tempo organizzato per il 18-23 di quel mese. s)
Era la settimana di ferragosto ed alcuni dei principali dirigenti socialisti si allontanarono dalla città: il segretario della camera del lavoro Dalberto, partito coi russi, si recò a Biella sino al giorno 20 e rientrò a Torino solo il
21 sera; 4) il segretario della commissione esecutiva della sezione socialista Romita trascorse i giorni tra il 14 ed il 22 in riviera a Noli, tornando solo il
22 pomeriggio in sede;s) l'on. Morgari fu a Roma e Milano e venne telegra­ficamente richiamato dagli amici a Torino il 22 pomeriggio; così pure l'on. Casalini fu chiamato in città il 23 con un telegramma di Romita.6) D'altra parte la commissione esecutiva della sezione non tenne riunioni nelle due setti­mane precedenti i moti. Ma nell'ambiente eccitato degli operai torinesi un fatto grave diede occasione allo scoppio del movimento: la mancanza del pane.
1) ACS, Guerra, b. 31, tclcspresso del prefetto, 21 agosto 1917; Processo, fase. IV, p. 135.
2) Cfr. VotP., Alcuni particolari dei fatti di Torino. Agosto 1917, in Lo Stato Operaio. a. I, n. 9-10 (nov.-dic, 1927), p. 1096.
3) Resoconto dei lavori del congresso in Avantil del 19, 20, 21, 22 e 25 agosto.
4) Vedi il suo memoria!!-, dì difesa, scritto in carcere fra il 26 aprile e i'8 maggio 1918, conservato in Processo, fuse Vili, p. 28.
5) Cfr. il verbale dell'interrogatorio del Romita da parte del giudice istruttore il 2 set­tembre 1917, in Processo, fase. VI, p. 1.
6) Il telegramma a Morgari diceva Urgente indispensabile tua presenza Torino ed era spedito alle 1.4,30 del 22 agosto da Torino per Roma con le firme di Dalberto, Buozzi, Giu­dice, Castagno, Pianezza; analogo quello spedito il giorno seguente da Romita a Casalini; i due telegrammi sono in Processo, fase I, p. 128 e 129