Rassegna storica del Risorgimento

1917 ; SOCIALISMO
anno <1958>   pagina <74>
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Alberto Monticane
Benché fra ooloro che si sono occupati, per i motivi più vari, dei fatti di Torino la questione del pane sia per lo più assai considerata, quasi che da essa principalmente si possa spiegare la rivolta dell'agosto, a noi pare suffi­ciente constatare che il pane a Torino mancò effettivamente con grave disagio della popolazione e che tale crisi di approvvigionamento cadde in un mo­mento, come si è visto, di particolare eccitazione. Tralascieremo pertanto la ricerca delle responsabilità della crisi, poiché essa ci condurrebbe lontano dalla realtà dei moti, mentre sarà soltanto opportuno dire sin da ora, e lo chiariremo meglio in seguito, che nessun dolo vi fu in tale mancanza né da parte socialista né da parte di altri gruppi e tanto meno da parte delle auto­rità. In realtà non era la prima volta nel corso dell'anno che Torino restava scarsamente rifornita di pane; già in febbraio e in aprile si era verificata qualche deficienza, ma nell'agosto la mancanza del principale alimento fu assai grave e prolungata, con due momenti particolarmente critici, uno intorno ai giorni 9-11 e l'altro dal 20 al 22. Sin dall'inizio del mese la pani­ficazione fu irregolare e dal giorno 7 in poi su tutti i giornali cittadini è un susseguirsi di esortazioni alle autorità perchè provvedano, di proteste per le assicurazioni date senza alcun effettivo miglioramento, di accuse ai vari organi preposti alla raccolta ed alla distribuzione del grano e delle farine. Non sono soltanto la giolittiana Stampa o il cattolico Momento a protestare, ma è proprio l'interventista Gazzétta del Popolo ad usare i toni più energici e risentiti. *)
Fra il 7 ed il 10 diverse panetterie sospesero la panificazione, altre la ridussero tanto che dopo le prime ore del mattino restavano completamente prive di pane; il giorno 9 in un popoloso quartiere su 27 panetterie 13 rima­sero chiuse. 2) Cosi i giorni successivi code davanti alle panetterie, ricerca affannosa del prezioso alimento da parte specialmente degli operai e degli impiegati costretti ad un orario e spesso lasciati all'uscita del lavoro senza possibilità di procurarsi il pane; qualche tafferuglio qua e là. Riunioni di panettieri, adunanze delle autorità, richieste urgenti al governo, requisizioni di grano in provincia compiute d'urgenza, ma dopo una breve pausa fra il 13 ed il 20, il disagio si aggrava notevolmente.
Martedì 21 agosto la crisi del pane raggiunse in Torino il punto più critico: un numero assai elevato di panetterie, circa 80 secondo le risultanze dell'i­struttoria processuale, furono costrette a restar chiuse. L'ormai consueto
1) La questione generale del pane e degli approvvigionamenti era stata affrontata da S. LISSONE con un articolo di fondo nella Gazzetta del Popolo del 26 luglio; sulla Gazzetta poi la crisi veniva seguita momento per momento; notiamo i seguenti articoli o corsivi di cronaca: La distribuzione delle farine e i doveri eccezionali dello Autorità, 7 agosto; Un disordine che deve cessare, 10 agosto; La farina e il pane, 11 agosto; La riunione dei panettieri ed un loro voto per il rifornimento delle farine, 12 agosto; Che cosa fa il Governo?, 13 agosto; il 17 l'articolo di fondo era nuovamente dedicato al pane: S. LISBONE, Lo necessità del razionamento del pane. Il compito delle commissioni annonarie'. Il pane, il 21 agosto ed infine La tessera del pane, il 22 agosto. Alla Gazzetta taceva eco La Stampa sino dal 9 agosto; il 10 un artìcolo di cronaca La mancanza del panel, il 12 Situazione intollerabile e si finiva il 21 con un articolo dal titolo e con parte del testo censurata. Anche II Momento del 10, 11, e 12 agosto e poi del 21, 22 e 23 esaminava la situazione e richiedeva provvedimenti, li chiaro che con tanto discutersi pubbli­camente delia crisi del pane qualunque segreto intendimento di affamare la città per scopi di partito non avrebbe potuto ottenere i risultati attesi.
2) La Stampa, 2* ediz., 10-11 agosto 1917.