Rassegna storica del Risorgimento
1917 ; SOCIALISMO
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1958
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Alberto Monticane
fuori; comunque sin dalle prime ore lo sciopero si rivela pressoché totale nelle principali fabbriche: la Rapid, la manifattura tabacchi, le officine ferroviarie ecc. ') Nessun ordine preciso è partito dai sindacati, ma l'organizzazione operaia è tanto capillare ormai che gli scioperanti si passano facilmente la parola. Centri principali dell'agitazione sono naturalmente i rioni operai periferici e precisamente il borgo S. Paolo e la barriera Nizza nella parte meridionale, la barriera Milano in quella settentrionale della città. In questi rioni nel corso della mattinata hanno luogo numerosi episodi di violenza: rotaie dei tram e della ferrovia di Lanzo sono tolte o danneggiate, barricate vengono erette in diversi punti specialmente nella zona nord (barriera Milano), saccheggi avvengono un po' dovunque alla periferia, mentre il centro della città rimane relativamente tranquillo e presenta, salvo l'interruzione del servizio tramviario e la chiusura di alcuni negozi, un aspetto quasi normale. Le fasi più gravi del movimento sono i conflitti a fuoco che provocano i primi morti: a metà mattinata nel corso di tafferugli in piazza Statuto due persone sono gravemente ferite moriranno poi in ospedale ed un centinaio vengono arrestate; 2) alla barriera S. Paolo la folla saccheggia ed incendia la chiesa di S. Bernardino e l'attiguo convento dei frati,3) costruisce barricate e tenta di opporsi violentemente col fuoco alla forza pubblica: parecchi risultano quindi i feriti di cui alcuni gravi.
Intanto la parte settentrionale della città viene dai rivoltosi parzialmente isolata dal centro della città mediante due robuste barricate: una all'incrocio fra il corso Vercelli e via Carmagnola, costruita con tronchi di alberi abbattuti nello stesso corso Vercelli e con alcuni carri della ferrovia CirièLanzo; una seconda nel corso Principe Oddone all'angolo col corso Regina Margherita, formata da vetture tranrviarie rovesciate e da filo spi? nato. Un'altra barricata di minori proporzioni viene eretta proprio sul ponte Mosca, che attraversando la Dora allaccia il quartiere al centro cittadino. *)
Nel frattempo mentre in Torino accadono questi fatti gruppi di operai escono di città e raggiungono i centri industriali più vicini cercando di far
1) ACS, Guerra, b. 31, telefonata del prefetto, ore 12,35 del 23 agosto.
2) ACS, Guerra, b. 31, telefonata del prefetto, ore 12,35 del 23 agosto.
3) ACS, Guerra, b. 31, telefonata del prefetto, ore 16,15; Cronaca, cit., p. 659.
*) Circa la natura delle barricate, specialmente di queste della barriera di Milano, è assai significativo quanto scrive la Cronaca, cit.: Alcune erano malfatte, elemento coreografico della sommossa, non mezzo efficace di difesa e di offesa. Erano barricate alte due-metri e con 50 centimetri di spessore, costruite senz'arte, in modo cbe un camion scagliato contro di esse avrebbe potuto abbatterle e passare oltre. Dalle parti della barriera di Milano invece le barricate vennero costruite in modo molto più serio. Una sorgeva al crocicchio di corso Vercelli 0 via Carmagnola e dimostrava di essere stata eretta da mano operaia, specializzata. Era una barricata che barricava veramente. Erano stati abbattuti tutti gli alberi del corso Vercelli e dei dintorni immediati della Fiat-S. Giorgio e della Fiat-Brevetti e questi alberi, colla loro mole e colTintrico dei-io*o .rami formavano un ostacolo veramente serio, tanto più che erano stati appoggiati ad alcuni, carri della ferrovia Ciriè-Lanzo, rovesciati di traverso sulla via. Un'altra grande barricata era stata costruita nel corso Principe Oddone all'angolo del eorso Regina Margherita, con carrozze tranviarie rovesciate e filo di ferro spinato nel quale era stata immessa hi corrente elettrica. Il rione così isolato era influenzato specialmente dagli anarchici: Si ricorda ancora a Torino il nomo dall'operaio, anarchico, ora allontanatosi dal movimento, ohe fece il piano della barricata di corso Oddone, e nel 1920 dagli anarchici i quali erano in contatto con il gruppo dell'Ordine Nuovo abbiamo sentito affermare che nel 1917 11 grappo della barriera di Milano si era anche preparato tecnicamente por la sommossa (p. 660).