Rassegna storica del Risorgimento

1917 ; SOCIALISMO
anno <1958>   pagina <79>
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Il socialismo torinese ed i fatti dell'agosto 1917 79
allargare il movimento: a Pianezza (km. 12 da Torino), a Collcgno (km. 8,5), a Rivoli (km. 13) ed a Trofarello (km. 15), sollecitata dagli scioperanti tori­nesi parte degli operai abbandona il lavoro. *) Tuttavia non si verificano contemporanee astensioni dal lavoro negli altri più grossi centri della provin­cia; solo più tardi e per lo più nella giornata del 24 si effettueranno scioperi di solidarietà a Pinerolo, Orbassano ed altre località circonvicine.
Fra le ore 12 e le 14 di questa giornata (giovedì 23) vi è un breve periodo di sosta dei tumulti; gli avvenimenti del mattino nella loro confusione e nel loro generico vandalismo denotano una volontà di ribellione, di insofferenza, ma certamente non appare un chiaro intento rivoluzionario preordinato. Alcuni membri delle commissioni esecutive della sezione socialista e della camera del lavoro si sono riuniti nella sede centrale dell'Alleanza Coopera­tiva Torinese, stante l'occupazione militare dell'edificio di corso Siccardi, per consultarsi sul da farsi; non è ben chiaro quali siano stati i deliberati, ma appare abbastanza verisimile che le commissioni esecutive non presero come tali la direzione del movimento, e che soltanto la frazione dei rigidi cercò di organizzarlo e trarne qualche vantaggio per l'affermazione delle idee da essa sostenute. 2) In ogni caso i dirigenti riuniti la mattina del 23 non fecero alcun passo per frenare la massa turbolenta: non vi fu probabilmente unità di vedute e comunque si attendeva di conoscere le ripercussioni dei fatti a Milano e fra i dirigenti del partito; s) i tumulti ripresero così nel pome­riggio con immutata violenza e scompostezza.
Osserviamo che l'autorità militare impiega truppe alpine accanto a carabinieri e guardie di P. S., ma per l'insufficienza delle forze è ben presto costretta a mettere in azione anche 3 compagnie di allievi ufficiali del genio di stanza in Torino, facendoli però circolare in tenuta da semplici soldati.
*) AC5, Guerra, b. 31, telefonata del prefetto, ore 19,30 del 23 agosto. Questi tentativi di scioperanti torinesi per far sollevare anche i compagni delle località vicine rispondevano ad iniziative del momento e non ad un piano preordinato, come risalta da un'indagine com­piuta per conto dell'autorità giudiziaria su circa 400 telegrammi spediti da Torino per i dintorni nei giorni della sommossa (Processo, fase. XV H, pp. 1 segg.).
2) Notizia della riunione in Processo, fase. IV, p. 140. Da alcune affermazioni di un pro­tagonista, Gino Castagno, sembrerebbe che la sede dell'Alleanza Cooperativa Torinese abbia funzionato effettivamente da centro dirigente della sommossa; egli scrive: Un Comitato, formato da noi giovani dirigenti socialisti, sedeva in permanenza nei magazzini dell'Alleanza Cooperativa Torinese in Viale Stupinigi (oggi Corso Unione Sovietica), essendo le sedi della Camera del Lavoro e del Partito occupate militarmente. E prosegue poi accennando al fatto che lì stesso il sabato 25 un gruppo di dirigenti (fra cui Buozzi, Serrati, Barberis ed alcuni deputati e consiglieri comunali socialisti) redassero un manifesto invitante gli operai a ripren­dere il lavoro lunedì 27 ed un altro alla macchia che, pur consigliando i rivoltosi a desistere, esortava a mantener viva l'opposizione alla guerra (6. CASTAGNO, Bruno Buossi, Milano-Roma, Edizioni Avanti!, 1955, pp. 34-35). Osserviamo subito che la realtà disordinata del movimento, ri pensi all'autonomia della barriera Milano, non induco a credere nell'effettiva direzione di esso da parte del gruppetto di socialisti estremisti trovatosi all'ACT. In secondo luogo non si deve pensare, dalle troppo sintetiche parole del Castagno, che vi sia stato un legame di continuità tra il comitato dei giovani dirigenti socialisti e quello che poi redasse il manifesto invitante a riprendere il lavoro; tra i rigidi e gli altri permangono anche durante i fatti le note divergenze: i primi tentano di dirigere il movimento, gli altri collaborano quando si tratta di far rientrare gli operai al lavoro.
3) furono infatti avvisati il Serrati ed i dirigenti milanesi: il direttore dell'Avanti! verrà il 24 a Torino, ma i capi del partito e della confederazione del lavoro non mossero gli operai delle altre città.