Rassegna storica del Risorgimento
1917 ; SOCIALISMO
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1958
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Alberto Mentitone
Altri assembramenti in corso Regina Margherita ed in corso Valdocco; solo verso le 19 la truppa ha ragione di vari groppi di dimostranti della barriera di Milano e zone adiacenti, mostratisi i più violenti e tenaci.
Il comando dei carabinieri trasmetteva nella notte sul 25 le seguenti cifre di morti e feriti alle autorità romane: Complessivamente nella giornata dieci rivoltosi uccisi, feriti accertati ospedali 27, un soldato ucciso arma fuoco, numerosi altri militari feriti non gravi. Finora operai circa millecinquecento arrestati . ') A queste perdite vanno aggiunti altri morti e feriti del giorno precedente e solamente ora accertati: al termine quindi della giornata del 24 agosto complessivamente le vittime, dei moti erano 24, fra le quali, un ufficiale, un caporale ed un soldato.
Nel pomeriggio dello stesso venerdì 24 dalle 16 alle 19,30 il consiglio comunale della città teneva un'ampia riunione, nella quale fra l'altro i rappresentanti socialisti prendevano posizione nei confronti dei moti per bocca del consigliere Romita. Rispondendo a due interrogazioni sulla propria condotta nel grave momento attraversato da Torino, il sindaco Usseglio si richiamava alle comunicazioni già fatte nella precedente seduta di mercoledì 22, in cui aveva prospettato i provvedimenti presi per affrontare la crisi del pane; da quel giorno in poi egli non potè far più nulla, data l'assunzione dei poteri da parte dell'autorità militare, se non opera di pacificazione presso la cittadinanza. Il sindaco aggiungeva quindi che non era quello il momento adatto alle discussioni e che invece ogni persona avente qualche influenza doveva adoperarsi per frenare la teppa. 2)
Il Romita, primo firmatario dell'interrogazione del gruppo socialista, interviene criticando il sindaco per essersi allontanato dalla città la prima sera delle agitazioni e per aver incluso nel suo manifesto alla cittadinanza, pubblicato la mattina del 24, un'espressione tutt'altro che adatta alla pacificazione. 3) Ma le dichiarazioni del consigliere socialista sono particolarmente rilevanti quando egli passa a spiegare lo spirito dell'agitazione in corso. Infatti, dopo aver affermato che il movimento è stato originato dalla mancanza del pane, si domanda come mai esso continui e trova la spiegazione nel desiderio degli operai di opporsi alla guerra: Siamo sicuri che l'affare del pane è stato l'incentivo, ma ora l'agitazione ha assunto un carattere, che è onesto e doveroso ricordarlo, diverso da quello della semplice faccenda del pane, e quando, diceva ieri sera all'una di notte al prefetto, quando voi ora esponete il pane così in abbondanza nelle vetrine non fate più nulla perchè siete arrivati troppo tardi, perchè oramai l'agitazione si è spostata: ora è un'affermazione recisamente antiguerresca . Il Romita osserva giustamente che il ceto operaio torinese sta abbastanza bene e quindi si muove ora per motivi politici più che per una questione economica: non potendo
1) Telegramma del comando carabinieri delle ore 2 del 25 agosto, cit.
2) Atti del Municipio di Tarino, annata 1917, Torino. 1918, p. 641.
3) Il Romita si riferiva probabilmente u queste parole del manifestino: Un cieco impulso anarchico di'odi! sociali, nno spirito criminoso di rivolta e di devastariono ha invaso una parte inconsapevole della popolazione; perciò tutti i lavoratori coscienti dei loro diritti o dei loro doveri, e delle necessita delle loro famiglie, debbono, solidali con le autorità, far argine a questo insano travolgimento (dal testo trasmesso telefonicamente dal prefetto alle ore 16 del 24 agosto, ACS, Guerra, b. 31).