Rassegna storica del Risorgimento

FERDINANDO I RE DELLE DUE SICILIE
anno <1958>   pagina <100>
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100 Albertina Lippi
marchese ne scrisse al principe della Scaletta il giorno 28: ... Ho fatto con sommo piacere la di lui conoscenza e procuro che nulla le (sic) manchi durante il soggiorno qui . Da ciò si può arguire quanto fosse tenuto in considerazione, certo per ciò che faceva e rischiava.
Nelle osservazioni aggiunte in Messina alla chiave del cifrario firmata dal Carrano, si fa riferimento ad una memoria. H marchese Circello in una lettera datata 16 nov. 1814 diretta a Scaletta dice: Ieri sera mi fu reso dall'Alfiere Bilia il preggiato foglio in data degli 8 corrente ed in esso ho trovato la memoria che l'È. V. desidera sia posta sotto gli occhi di S. M. . E questa memoria che veniva da Messina si potrebbe anche supporre fosse stata redatta dal Governatore di quella città. Il Bilia, di nome Ste­fano, prima Alfiere e poi Capitano, come è scritto nella lettera del Re in data 17 marzo 1815, presentò poi nell'anno 1822 una memoria al Re per ricordare i meriti che ebbe in Calabria per l'arruolamento di uomini; fu quindi Capitano nella Gendarmeria Reale in Terra di Lavoro ed accanito JantiCarb onar o.
Chi fu l'ideatore di questo piano militare non è dato finora stabilire; si può però con una certa sicurezza dire che doveva essere a conoscenza di poche fidate persone: Carrano, Bilia, Milano, e attraverso il principe della Scaletta, Girardi, Circello, il di lui nipote principe d'Ardore, per giungere al Re.
Qui di seguito sono posti la chiave del cifrario e la corrispondenza che ad esso ai riferisce, collocati come si suppone si siano svolte le trattative. Logicamente si pone per primo il cifrario, in realtà piuttosto ingenuo.
Cifra Spiegazione
I) Dovrà scrìversi da Calabria. Le sete che si volevano, e promesse al tenore del contratto, sono state da me incettate; onde mi farete sapere solo il modo di mandar-vele.
II) Dovrà scriversi da Palermo. Per le sete commessevi, e contrat­tate, ritrovandosi oggi li prezzi più vantaggiosi in Napoli che in Si­cilia, vi dico di rimetterle in Napoli, autorizzandovi alle spese per la sol­lecita spedizione. Me ne farete la direzione al nostro solito corrispon­dente di sete Don Filippa Rug­gero perchè adesso ne ho passato l'avviso a mio nipote principe Don Ardore, ed il Mercante n'è conten­tissimo.
I) Questo indica, che la corrispon­denza con le altre Province, si è già stabilita, e esse son pronte ad ese­guire il piano proposto.
II) Questo significherà, che non sarà necessario di aggiro perchè il regno di Napoli verrà brevemente ceduto a S. M. sanza (sic) verun ostacolo*