Rassegna storica del Risorgimento
FERDINANDO I RE DELLE DUE SICILIE
anno
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1958
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pagina
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112
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112 Albertina Lippi
prattutto nelle Puglie e nelle Calabrie, elementi fedeli a Ferdinando IV di Borbone dovevano a tempo debito organizzare una sollevazione contro Murat. Era quindi necessaria una continua comunicazione con costoro, aumentarne il numero, averli pronti per un eventuale sbarco del Re, non in modo pacifico, se le circostanze così avessero imposto.
Dall'ultima lettera del Re si può dedurre che gli Inglesi ne fossero completamente al corrente.
Questo lavoro non ba pretesa di essere, né è, uno studio storico. È una curiosità di archivio; ma corredata da documenti di non dubbia importanza e autenticità. Infatti, controllata la calligrafia dei foglietti provenienti da Polestena, con le scarse lettere del Duca Milano di S. Paolo risultò identicaj cosi pure la scrittura degli anonimi con quella di uno degli amanuensi del Re. E solo dopo il ritrovamento della chiave fu possibile comprendere il significato, per molti anni restato oscuro, di alcune lettere di Ferdinando TV.
Uno dei limiti del lavoro è la mancata identificazione di Don Raffaele Carrano, che tanta parte aveva avuto nel movimento clandestino; tra le carte del Governatore di Messina finora non è stata trovata traccia chiarificatrice; né si può supporre che Milano o Bilia fossero coloro che si firmavano Carrano giacché la firma di questi, posta in fine del terzo foglio della chiave è evidentemente di mano differente da quella degli altri due.
E qui mi è assai gradito ringraziare il principe Ruffo della Scaletta, che con spontanea cortese comprensione ha consentito a lasciarmi pubblicare queste carte e questa corrispondenza del suo bisnonno.
ALBERTINA LIPPI