Rassegna storica del Risorgimento
PINTO MICHELANGELO ; ROMA ; MUSEI
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1958
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pagina
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118
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118 Emilia Morali
corna la forza del diritto esplicatosi in Campidoglio col voto unanime che consacra il principio della sovranità del popolo. E così quella solennità che avrebbe dovuto festeggiare il ricordo del più maestoso episodio dell*epopea nazionale fu rimpicciolito nelle meschine proporzioni di una festicciola da campanile per una gloriuncola da caserma.
Se tale voi la giudicate non so; so che tale apparve ai lontani, ed io m'ap-plaudii di non esservi intervenuto. D'altronde che vai raccozzare i frantumi d'una generazione demonetata ora che lo spirito novatore di corifei d'altro stampo inneggia a ben altri ideali ? A che evocare le ceneri o far mostra di qualche superstite mummia del '48 ora che tanti politicanti improvvisati si atteggiano ad eroi dell'indomani, rinnegano o quasi l'unità nazionale costituita dai vecchi e vi sostituiscono la recente dottrina della solidarietà nel disordine?
Intendiamoci bene. Non è già che io voglia erigermi in denigratore della gioventù, generosa che negli slanci di una fervida fantasia, aizzata da più maturi, ma non provetti né provvidenti ingegni si sbrigli a movimenti incomposti come avviene purtroppo nei frequenti subbugli universitari. È spiegabile, sotto alcuni aspetti scusabile, l'indisciplina delle scolaresche fomentata dalle dottrine di alcuni fra i più applauditi docenti che scambiano volentieri la scienza coli"utopia e il patriottismo colla popolarità. Le aspirazioni della gioventù studiosa vanno coltivate sì, ma dirette dal senno e dall'esperienza di chi è preposto all'alto e nobilissimo ufficio di sollevarne la mente, di riscaldarne il cuore, di educarne Vanimo, di farne cittadini esemplari e all'occasione valorosi soldati .
Con questi sentimenti aveva insegnato in Russia Michelangelo Pinto, che moriva il 12 aprile 1910 a Milano.
EMILIA MORELLI