Rassegna storica del Risorgimento
BIBLIOTECHE ; FALZACAPPA RUGGIERO (FONDO) ; CATALOGHI
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1958
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123
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Libri e periodici 123
da una serie di studi, di viaggi all'estero e di contatti coi maggiori scienziati del tempo, Becondo lo stile dell'epoca: la conoscenza stessa dell'opera di Adamo Smith e l'applicazione metodologica dei prìncipi dello Smith al volume relativo al Mantovano ci pongono di fronte ad un ricercatore onesto ed acuto, conoscitore, per quanto ne sappiamo, delle questioni economiche più dibattute nel suo tempo.
D'altro lato, il suo scritto si può considerare qualcosa di più di una relazione settecentesca, dettata da tra lato per fornire mi sostegno culturale all'azione dei principi e non priva dall'altro di spunti utopistici. L'intento pratico dell'opera, evidente fin dall'inizio, non fa i conti però con le forze reali che possono facilitare oppure ostacolare il risorgimento economico dell'agricoltura mantovana. Se chiare e persuasive sono le pagine relative alle condizioni di vita dei contadini, al problema demografico, alla divisione della proprietà, alle tassazioni ecc., meno convincenti sono le pagine che riguardano la tecnica agraria oppure quelle relative alle persone (dieci volenterosi imprenditori) in grado di mettere in pratica il progetto stesso.
Non si vuole qui più a lungo rammentare lo scritto del Gualandris, che ci pone, in modo esemplare, di fronte alla mentalità settecentesca nei suoi entusiasmi e nei suoi limiti, se non per concludere con le parole del curatore della presente edizione: Se dobbiamo quindi riconoscere che il nostro Gualandris non elevò un monumento aere perennius, come con poca modestia si domandava a conclusione della sua opera, possiamo per altro riconoscergli il merito di aver saputo porre l'occhio più o meno chiaramente, a seconda dei casi su alcune questioni tutt'altro che trascurabili. Un esempio, questo, dell'importanza che possono assumere anche le figure minori del nostro Settecento per l'individuazione dei problemi che si pongono alle origini del Risorgimento . RPWATO GIUSTI
ANNIBALE BOZZOLA, Casanova illuminista (Collezione storica del Risorgimento, 50); Modena, Società editrice Modenese, 1956, in 8, pp. 157. L. 800.
Dei nostri avventurieri settecenteschi il più celebre fu indubbiamente Giacomo Casanova. Vissuto per lo più all'estero, ebbe fama europea, oltre che per le sue arti scaltrissimo di gabbamondo, per le sue spiccate doti di divulgatore, che gli guadagnarono la stima e l'amicizia di potenti e di letterati e per le sue conoscenze enciclopediche, che parvero ai contemporanei superiori al comune e tali son reputate ancora oggidì da non pochi critici di serietà indiscussa.
Ma ebbe egli propriamente grandissima cultura e svariata e senti interesse ni problemi speculativi e scientifici del suo tempo o ne delibò solo quel tanto che potesse servirgli per i suoi fini mondani? A questi interrogativi rispondono ora queste dense pagine del Bozzola, nelle quali la vera consistenza del sapere del grande seduttore é studiata al di sopra di ogni preconcetto con un'analisi minuta e paziente di tutte le opere sue e, particolarmente, delle men note o difficilmente reperibili e sfuggite perciò all'attenzione dei più.
Faticosa indagine quella del Bozzola (e pertanto più meritevole di lode), poiché il pensiero casanoviono si snoda, di solito, senza fermezza, tra continue contraddi* zioni e mollo spesso (come avverte l'A.) abbandona la strada che si è tracciata per battere la campagna . Particolarmente il suo discorso si disperde e si fa nipso. dico e confuso quando egli tratta di religione. In verità celtico non fu nini; ma, secondo gli umori del momento, passò sovente, e anche in una stessa opera (come nello Icoxameron, il lunghissimo fantastico romanzo, pubblicato a Dux nel 1788), àa una specie ài temperalo fideismo ad un realismo spregiudicato. E non per leggerezza, che più volte lo assalirono i dubbi, specie nelle sere malinconiche della vecchiaia, ma perchè non, seppe mai conciliare in so il dissidio tra libertà e necessità. Nelle sne meditazioni si alternano variamente, senza che esse assumano,