Rassegna storica del Risorgimento
BIBLIOTECHE ; FALZACAPPA RUGGIERO (FONDO) ; CATALOGHI
anno
<
1958
>
pagina
<
125
>
Libri e periodici 125
Ciò che ho sommariamente esposto, che è il succo delle laboriose e intelligènti ricerche del Bozzola, credo sufficiente perchè il lettore convenga nell'apprezzamento conclusivo che egli fa del fortunato avventuriero : un'assenza totale di formazione autonoma (tutte le sue dottrine e opinioni non nacquero che assai raramente da un travaglio interiore); ma curiosità di sapere, apertura di mente, molteplicità d'interessi intellettuali, accompagnate da lampi non infrequenti di vivido ingegno. Resta cosi saldamente definita una figura tra le più caratteristiche del nostro Settecento, la quale sino ad oggi aveva suscitalo, ira gli studiosi, sovrattutto per la scarsa conoscenza delle sue scritture, tanti contrasti di valutazione. MARINO CIRAYECNI
ALESSANDRO GALANTE GARRONE, DalV ancien regime alla rivoluzione francese; Torino, Edizione Radio. 1956, in 16, pp. 177. L. 700.
I/A., ben noto agli studiosi, tra l'altro, per le sue acute indagini sul nostro Risorgimento e su uomini e idee della storia di Francia, chiama troppo modesta* mente queste sue pagine, trasmesse alla Radio nel luglio del 1956, appunti rapidi e grezzi. Esse hanno, invero, carattere divulgativo; ma, pur nella Ior formo sommaria e circoscritta, sono il frutto di una seria preparazione, che il Galante Garrone non soltanto si è giovato, per la loro stesura, delle più illuminanti ricerche recenti, ma ha voluto attingere, e largamente, a memorie, a diari, ad epistole dell'epoca e persino a documenti inediti, tolti da una biografìa di Gilbert Rommer cui attende da anni con l'usato impegno. Ne è venuta così una visione, se non del tutto nuova, indubbiamente in qualche parte originale, comunque approfondita, degli aspetti più salienti della grande Rivoluzione e delle sue brusche ripercussioni sul modo di vivere, di pensare, di sentire. Poiché essa non fu, contrariamente ad ogni apparenza, lo scoppio improvviso di un fulmine ; ma un grandioso fenomeno che ribolliva già da tempo e che, per il modo con cui si svolse, affatto nuovo nella storia di ogni età e di ogni luogo, mutò, di colpo, radicalmente, il vecchio mondo e le antiche usanze.
Come han dimostrato i penetranti lavori di Georges Lefebvre, condotti con rigore filologico esemplare su fonti genuine (Les paysans du Nord pendant la Revolution f ranca ise, del 1924; La grande peor de 1789, del 1934, e i tre volumetti sui temridoristi, dei 1937), già prima delle grandi giornate era in alto in Francia un vasto movimento di organizzazione, provocato dalla miseria e dalla fame che aleggiavano ovunque, ma sovrattutto nelle campagne e nei piccoli villaggi ove gli abitanti si tenevano di continuo in armi per difendere i prodotti delle loro terre dai vagabondi, dai senza ni feu ni lieu, dai cosidetti briganti cioè, su cui si andavan diffondendo ogni di terribili notizie. E il movimento precipitò allorché corse ovunque come un lampo la falsa notizia che l'aristocrazia stava tra. mando una spaventosa cospirazione che avrebbe resa incapace la possibilità di un governo innovatore e pacifico. Si cimentò così, sotto la pressione di un fantastico pericolo comune, quel legame tra la borghesia delle città, il terzo stato politico, i proletari e i contadini, già in parte precedentemente avviato, ma non senza contrasti il quale è necessario aver ben presente per comprendere gli ulteriori sviluppi Iella spettacolare rivolta. Rivolta che, contrariamente all'opinione ancor oggi quasi universalmente seguita, non ebbe inizio con l'agosto del 1792, e cioè con il Terrore, ma sin dal 14 luglio defP89, con l'episodio della proB della Bastiglia quando sorse l'idea del famoso complotto; e non fu l'opera di una sola fazione politica. dei Montagnardi e dei sanculotti, ma di tutti i partiti e di tutti i Francesi, uomini e donne, violenti e umili; e non fu solo l'esplosione di una vendetta secolare, ma una collettiva reazione difensiva e punitiva e, nel contempo, una vera infatuazione quasi religioso con le atte splendide luci e le sue ombre funeste ; e fu estremamente