Rassegna storica del Risorgimento
EMIGRAZIONE POLITICA ; PINELLI PIER DIONIGI ; GIOBERTI VINCENZO
anno
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1918
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pagina
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581
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Una Itìtòerom mmlhki di V;. ffioìierM a Mw/igi flndli mi
Aia permesso che l'Austria gesuUwmse il Piemonte, lo rendesse cartista, e teutono, benché a lei più vicino, e di mollo maggior momento ad avello seco, .che la coda d'Italia. Dopo Napoli viene il papa; riguardo a cui non so che sorta di riforma, o di conquista sia possibile. Cacciarlo d'Italia, o lorglì il regno? Nejfè possibile senza un incendio universale. Rincivilirlo, e rimetterla sulla via di Benedetto, -di Clemente? In prima nou vi si può aspirare sotto questo Grego. rio, e gli altri che usciranno dai concistorio d'oggidì, composto d'uomini imbecilli o fanatici1. E- sjceomeiti concistorio si rinnova, e il papato si propaga per via d'innesti accomodati alla natura dei trono, non so quanto tempo potrà essere prima che sorga un papa che valga due quattrini. E poi, come tentar la cosa con un po' di decora .;éppo che fu pubblicata quell'enciclica vituperosa, che ha rotta ogni speranza di concordia tra la corte romana e la libertà ? Annullare ti potere che esercita sulle cose politiche nell'altra Italia? Ma come riuscirvi, giacché importa ai despoti il mantenerlo, e con cotante geniere di frati, di preti, e falangi di gesuiti, che inondano la penisola I Taccio di Modena e di Parma, che secondo il tuo disegno dovrebbero essere ingoiati. Vengo a uno degl'ingoia lori, cioè al re subalpino. Quell'incostanza,ebe accenni, basterebbe ad impedire ogni buon effetto, perchè nelle imprese militari come nelle instituzioni -civili, la longanimità è necessaria: e gli animi instabili, colla stessa facilità con cui talvolta si piegano al bene, anzi con maggióre, si rivolgono al male. Tutte le ragioni soprallegate riguardo a Napoli;, hanno anche più forza riguardo al Piemonte, in cui l'Imperatore comanda non meno che a Vienna, comandano i gesuiti, comanda ti papa, nulla può la Francia, nulla possono i Borboni di Madrid e. di Napoli.
Vedi quanti ostacoli da vincere, che potrebbero spaventare anco un uomo accorto ed::inteepido. Alberto non è animoso, ne sagace, e ne ha dato mille prove.. ; efo ch'è peggio, egli è d'animo abbietto e maligno, usato al male dall'adolescenza, sforzalo a continuare i delitti da quelli che ha commessi, inquieto del presente, pauroso dell'avvenire, eolla coscienza travagliata dai macelli e dai tradimenti. Non vorrei che tu mi credessi guidato da memoria od affetto mio particolare nell'elogio che fojli cotesto buon principe. Ti giuro, che mi vo studiando di spegnere in me l'impressione di ogni interesse mio proprio, e di considerar le cose-Agli uomini coti' occhio tranquillo della mente. Ma credimi ohe non va esempio nella storia di un tiranno che si sia convertito, e divenuto un buon principe. Anzi la tiM-nide, come ogni vizio e misfatto di ÉSi natura, va crescendo finché giunga al colmo, se Iddio non lo vietai stermJn*É> il tiranno. Havvi