Rassegna storica del Risorgimento
1849 ; MAMELI GIORGIO
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G. Gonni
meli occupava un posto elevato d'estimazione, di simpatia, rese più vive dal saperlo padre a Goffredo, il poeta della rivoluzione italiana - gli proposero di occupare Ancona. Essi temevano un attacco da parte della flotta austriaca, non appena la flotta sarda se ne fosse allontanata. Cosa che malauguratamente avvenne più tardi, allorché le navi sarde, dopo la giornata di Novara, furono costrette a lasciare l'Adriatico.
Giorgio Mameli, a mezzo di una staffetta mandata al Municipio di Genova, ne informò il Governo di Torino. Per quanto l'idea d'occupare Ancona non fosse contraria a ciò ch'egli pensava, cioè di stabilirsi saldamente in quel porto per poi di là, come anche da quello di Venezia, irradiarsi, onde operare contro le coste, le navi da guerra e le navi mercantili austriache, nonché proteggere il naviglio nazionale in Adriatico continuamente disturbato dal nemico, pure non credette farlo senza esserne autorizzato.
Ancona apparteneva allo Stato pontifìcio. Una sua occupazione militare da parte di un altro Stato, senza che imprescindibili necessità di difesa l'avessero consigliata, sarebbe riuscita un errore di politica militare. In quei giorni il Ministero Gioberti trattava col Papa, rifugiatosi a Gaeta, per ristabilire il regime costituzionale negli Stati pontifici, a mezzo d'un intervento armato piemontese. Era una questione molto delicata. Austria, Spagna, Napoli s'erano.già offerte al Papa, naturalmente con mire ben diverse da quelle di Gioberti che, seguendo i postulati della sua scuola politica, tendeva al federalismo degli Stati italiani. La Francia poi, volendo impedire nello Stato pontificio l'intervento dell'Austria, di cui era gelosa, appoggiava Gioberti nelle sue mire.
L'antico gioco di rivalità che Francia ed Austria facevano per una preponderanza rispettiva in Italia, continuava dal -1830, come chiaramente dimostra in un recente volume di storia diplomatica Pietro Silva,
Intanto Montanelli, da Livorno, da Firenze, aveva di già lanciato l'idea d'una Costituente. L'idea derivava dalla Costituente francese del 1793. Contemporaneamente un'altra Costituente a Roma s'era formata: Quirico Filopanti stava per redigere la celebre dichiarazione della decadenza di diritto e di fatto del potere temporale Pàij
La spinta di queste correnti politiche tendeva alla guerra, per la cacciata degli austrìaci dall'Italia. Raggiunto lo scopo, si sarebbero decise le sorti del paese in una Costituente italiana sedente a Roma. Essa avrebbe dovuto scegliere fra la monarchia e la repubblica, fra l'unità e il federalismo. Ma già Toscana e Roma non nascondevano il proposito d'arrivare alla .repubblica, dopo la guerra di liberazione.