Rassegna storica del Risorgimento

CASTROMEDIANO (DI) SIGISMONDO ; SALENTO
anno <1958>   pagina <553>
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B* ora rimani tenderò lift min tela tìnte pia decisive. Ben comprenda perà che MI tatti* tali intenzioni non so tutto ridirei Incarcerala, lanuta lui mie paese, e priva di documenti curi, che per quanto m'affaticai >n ricerche, non mi riusci mal di possedere, non peno a* non affidarmi alta memoria, e a quanto inte-i dall'universale tornando io patria. Od nonostante e doveroso premettere che por tali le mie notista san* baatevoli a dimostrare seeleratis-imi i tempi e i giudizi politici, o meglio gli asatin'ni giudìzio, eoi quali fra non molto saremo per incontrarci.
necessari del pasti questa divisaiacnto, in quanto che la atoria di een-oeto enei fermar* cui fatti più strepitosi che avvengono nei grandi centri e nelle capitali, teorado in non calo le prò vinca lontane e 1 pani fecondati, quasi fossero fuor di tiro. Eppure non oono Ir sole capitali che costituiscono le nazioni, né empie do che in quelle avviene v'anso la vera scaturigine. Nemmeno con caie che oole- dafiniseono la fisonomia d'un popolo: e non e vero nemmeno che I eoli grandi fatti costituiscono la otaria. Oad'é che ac questa vuol essere l'interprete esatto delle vicende dell'umani ti. è mantenersi maestra dei venturi eell'esempio del passato deve recani tra gli anfratti dei monti e apiare nella oscurità delle borgate, dove 'accorgerà d'addentellati miste­riosi, ma utili alle investigazioni e ai fini che la movono. Sappia una volta la storia che per non occuparsi di do. di frequente perde gli anelli di congiunzione di do che narra e non di rado perda il primo capo della catena, della quale credesi in possesso. Ivi nei luoghi accennati potrà certe volto rintracciare U movente reale di quanto sembra misteriosa che cosi avvenga, o se cosi non 6 incontrerà per Io meno dei ruscelli pei p gonfia il gran fiume
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A finir del Sozi nella mia casa aggiungerà pure, come in quatta con religiosa per* severanza ai conserva da secoli un teschio umano di gigantesche proporzioni, che dicesi del primo stìpite dei Castromediano ventiti qui da Lìmburgo della Cermania. e che 0 mio dotto amico Cav. De Giorgi con brio descrive nei suoi Bosetti di ferra d'Otramo. Non so. come dopo alcun tempo la preziosa relìquia pervenne nelle mani dell'importuno visitatore; so bene per altro, che quando per le sorti cangiate ditali* 3 Sozi fu costretto fuggire da Lecce, quel teschio Io trovarono nelle sue camere del l'Intendenza. Se ne impadroni quindi il medico Paolo Esperti, suo confidente, dal quale tornato io in patria me lo feci restituire.
Ho detto quando ci fuggiva. Eh. si (concedetemi tottocchc il latto sia anticipato di ricordarlo ad esempio dei pravi), che dopo quasi un decennio nel quale il Procon­solo aveva gavazzato nell'altrui miseria e da despota selvaggio dominato, la tempesta por finalmente Io colse. I destini del Reame di Napoli eran cangiati e eoa essi quelli di tutta Italia, la quale a dispetto dei suoi nemici distrusse infine le tirannidi che l'avevan malmenata e I satelliti di tirannide, grandi e piccoli. Dissi a loro dispetto, e aggiungo pure contro la loro aspettazione. L'ora del So si fa quindi pur suonata sor­presolo quando meno l'aspettava. E il popolo che mai non muore serbando ognora nascosti iauoi sentimenti, coma sotto la cenere divampò d'un tratto e s'affollo intorno a lui ruminando vendetta. Fuggiva egli intanto tremante, non diverso del vile giumento al cospetto del leone, egli che lo aveva dominato e sommerso, sommerso fino al fondo dell 'abiezione. Fuggiva dalla sua residenza e la strada che percorreva Insieme alla sua fnn-ijrKa da Lecce a Brìndisi fu piena di pericoli. Le popolazioni dei paesi attra­versati lo attendevano determinate a fargli ingiuria. Perà sari glorioso il ricordare come egli s'ebbe saluta da chi meno l'aspettava e citi serva a vie meglio stabilire come la virtù 4 con coloro che amano di vero amore la patria. Lo salvarono coloro ttessi che da lai erano stati i piti bersagliati, e quegli che piti s'affaticò a difenderlo fu
qua!