Rassegna storica del Risorgimento

CASTROMEDIANO (DI) SIGISMONDO ; SALENTO
anno <1958>   pagina <558>
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AU* Vaìhn*
Ciuscppe Santo di Lecca Impiegato presso quell'I nlindensa, essendogli etaU* pis-tato e firmare quel foglio eoi propatito dal IMO Capo n'iifliHfi. Kit tritare un minuto esclamò: Ed Ignorate voi dolio rottone di min fonigli ? Por non 41 mumio, il io onore, il mio giuramento lo alo fedo politica, mi vietano d'apporrò Q mio nome M questo foglio. Coooooo Q dea tino che mi aspetta, nut prima cho altri me io imponga, oooorl lo chiavi di questa scrivania . E Isècw il uo posto, e scese dal palazzo d*Ia* tendenza tranquillo al pari di poche oro Innanzi ia col v'ero alito.
Alquanto prima del Cocchio oca pur limato in Lecce il nuovo Procuratore gene-rade* Francesco Chicco, lo stesso di cui più innanri diavi alcun che. Storio pur egli dei Ca/ooneri* acquistò grazia, apostatando la Mtta e non so quali altri danni recandole Testardo ed iroso* perdeva, l'equilibrio dell'Intelletto, so gli avvocati lo contrastavano fermamente o i Giudici non lo seguivano nello conclusioni delle sue requisitorie, flagello dei test* ne contorceva lo coscienza con subdole dimando, o con sofismi impudenti, ovvero ne seviziava il corpo mandandoli nelle segreto del carcere. Non oratore, ni fecondo e tono parlatore avevo la presunzione d'esserlo; il ano diro confuso cincischiato e conveniente ad ogni decoro di magistrato lo rassomiglio a gergo di xiogaro che a favella, o non ragioni o logica lo accompagnavano, ma assordita, minacce e paure. In seguito impareremo a conoscerlo meglio.
(nut., oc 254-561
Pu ben comprendere Q lettore, che come in ogni rivolgimento di Stato, cosi fin dalle itone origini, sorsero nemici efferati contro quelle novità del quarantotto, le quali da eni con occhio vigile eadavari scrutando il momento per atterrarle, o vendi­carsi dei fautori e dei provocatori delie itone. Era per questo che ne notavan le fasi, a t nomi e le ozi tini di coloro che più o meno vi si mostravano decisi. In Lecco non man­cavano i malaugurati annotatori o uno dei più perniciosi fu Leonardo Antonio Forleo, che vi ri trovava funzionante dm Pubblico Ministero. Costui a bruttar di ridicolo i magnanimi sensi, e nello stesso tempo a laociar traccia dei principali che li nutrivano, compose e fece circolare in luffioento nomerò di copie un libretto fumoso zeppo di calunnio e d'ingiurie, fecondo d'indizi e ricco di nomi, che pur rimase l'elenco tipo dei liberali da colpire e come colpirli, il repertorio inconcusso dei futuri politici procesai. Fa a quella scrittura che dovevano consigliarsi gl'inquisitori. Il Forleo di cai parlo era nato a Francavi! Fontana, ed aveva scritto romanzi e versi, che pochi leasero allora, oggi affatto dimenticati. Fu pure autore d'un Catechismo dove scorge* divi­nizzata la potestà e la persona reale, alla quale il resto degli uomini non deve che ado­rate ed obbedire. A chi lo guardava lo ma figura poteva parere indecente e la ma fi-sonomia quella di un tmtiro protervo. Aventi al tempo di cui mi occupo ero stato pur Giudice-regio nella medorima Lecce, dova non. sofferto per le sua lingua mordace e le aatire oscene che vi faceva correre, s'ottenne che fosse traslogato. Con tutto ciò ebbe a toccare ascerai, fino e funzionare nei tribunali da Pubblico Ministero. Visse ognora In dloeordio coi suoi colleglli, e uà giorno, scordai in quale delle sue requisi­torie, uoef nei sensi seguenti, e Nei qui del Leccese, e ne sento fastidio, non possiamo contarci per gente d'energia o d'orione. L'energia e l'azione ri rifuggiono in Calabria dove vi attendono col fucilo e vi sparano .
Mule altri aneddoti potrei aggiungere di lui, tatti dello stesso stampo, me e più Onorevole il trascurarli. Non posso però contenermi nel modo medesimo quando penso che giunto il quarantotto il Forleo pretese d'immischiarsi tra i liberali, ma nessuno che rammentò il suo passato raccolse l'apostata carbonaro, ed ecco poi perché s'adagiò nei bossi fondi del liberalismo, dove razzolati alcuni oscuri proseliti. provocoUi a quei disordini che poacin furono attribuiti a taluni dei suoi concaptivi. A ricordarne taluno dirò che fu egli solo l'autore dell'obbrobrioso proposto discacci amento o furie di po­polo e a schiena d'osino del bravo Procuratore-generale Rossi di Treni, e consigliò la nefandissima orione perché quel magistrato veniva appunto a togliergli il posto dì Funzionante do Pubblico-mini*taro.