Rassegna storica del Risorgimento

1849 ; MAMELI GIORGIO
anno <1918>   pagina <593>
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Il contrammiraglio Giorgio MameU nel 1849 593
D'altra parte Gioberti non voleva riprendere per allora la guerra ebe prevedeva disastrosa, come non voleva partecipare aduna Costituente, ove si potesse discutere di repubblica e d'unità. Il suo credo poli­tico - lo abbiamo già accennato - era la monarchia e il federalismo degliStati nazionali.
Questi contrasti d'opinioni tenevano ovunque in agitazione gli animi degli italiani, specie in Genova ove era stato inviato l'onore* vole Domenico Buffa, come Commissario straordinario. Era questa, fra le città del Regno di Sardegna, la più fervente dì fieri propositi di guerra, quasi in contraddizione colle prevalenti idee pacifiste della città di Torino. Non è a dire che solamente in queste due città vi fossero contrasti d'opinioni; anche in altre s'aveva, disgraziatamente, il medesimo fenomeno disgregatore. E come tutto ciò non bastasse, disfattisti per poltroneria, per vigliaccheria, o perchè corrotti dall'oro straniero, o perchè afflitti da un bigottismo miserando, si aggiun­gevano a crearvi una situazione maggiormente confusa. Fu lotta di clericali, moderati, democratici fra loro, che si riverberava sul Go­verno e nella Camera dei deputati con effetti paralizzatoli. Governare con un Parlamento cosi suddiviso era impossibile a Gioberti; perciò Io sciolse, indisse le nuove elezioni e convocò la nuova Camera pel H*: febbraio.
A dare un quadro preciso della situazione non si saprebbe guai altro dire, per essere brevi, se non riprodurre la seguente lettera che il marchese Vincenzo Ricci, ministro deR'internojanduìzzavaaCarlo Alberto due giorni prima che la Camera nuova dovesse esser con­vocata:
Topino 9 gennaio 1849.
S.(acra) R.(eale) -M.(aestà).
Buffa scrive da Genova che ormai il Circolo (Nazionale) è abor- rito, e disprezzato insieme da tutta la popolazione e che se ha differito a chiuderlo egli è solo per avere le -prove legali da processare i capi, sicché spera ottenere da un giorno all'altro, che del resto ri-* sponde della perfetta tranquillità di quella città senza necessità di mezzi violenti.
A Genova è slato dal fisco arrestato certo prete Paganini della Riviera di Levante per carteggio trovatogli col Commissario Impe-riale Montecuccoli. Lo crederei piuttosto uno sciocco chi un cespi- ratore pericoloso.
ieri sera giunse al Municipio di Genova una staffetta da Ancona
con lettera del cav. Mameli, il quale (in assenza del eontrammi-
raglio Albini che trovasi a Venezia) dice aver ricevuto comuni-