Rassegna storica del Risorgimento

CASTROMEDIANO (DI) SIGISMONDO ; SALENTO
anno <1958>   pagina <564>
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564 Aido Vallone
derisione mefistofelica ullu varila al diritto, un sefisnio >imd<nte e privo 41 canai tea*, ma che par feriva e mirava dritto al patibolo. La teoria prediletta dal Odano or* la seguente: Ogni 61 di -paglia- <Baao io retta da un rivoltose eaU'fflteariono di rovesciare un governo è otto a poMrio rovesciare. S'è detta a sospettato che ae dò non filate, conte sorprendete * Impadronirei dette cospirazioni dai cospiratori, materia afuggevole dalle dita della giusriria? Quindi è eoe ogni Catto ad accennar di tutti, ogni parola dubbia *d ogni toal celato pensiero del sottri accusati, mirando a quel une, non può esserci chi non li dichiari rei e non li creda.
inulte, 307-309]
Tacete quund'io parlo, colai mi die tosto sulla voce, e voltosi al Presidente! Fato che il mio dico non TOMO interrotto, e che la mia parola fotte aspettata a.
E ailenrio m'impone il Presidente, ma l'uditorio con lieve anasurro stigmatixò il Bacale, La diceria del Chicco terminò finalmente col chiedere ed assegnare la pena alle sue vittime. E allora riaxossi aofla punta dei piedi cori facendo piò. alta la eoa per* tona e lo corno ano volto privo d'ogni colore, fuor che il cinereo oliva*tro, compone, al piò. trace degli aspetti. Prima di chiedere però il ano occhio ri acaglia so ciascuno dei trentasei, austri a contare ae qualcuno dallo sgabello foaae sfuggito poi fcrmoJli sull'uditorio ad atterrirlo, e poi sui gradici, come a loto imporre Q ano comando. Fra. tasto i gendarmi si affiancarono piò fitti l'ano a l'altro avanti alla ringhiera, altri sa se aggiunterà, e ss profondo rilenrio, par al silenzio del sepolcro comprese la sala ba­derà. Ed egli eoa voce capa, ma ferma àvanxò la seguente dimanda:* La Gran-Corte-speciale condanni Schiavoni, Castromediano, Valsami e Tono alla pesa dell'ultimo supplizio e col tento grado di pubblico esempio . Coò secondo il codice penale napo­letano, tulia /area, col trasporto del condannalo nd luogo detta aaseusiona a piedi nudi, astilo di ntrot a con vale naro eoa gli coopta il volto. 11 Chicco prosegui per gli altri a dispensare ferri e galere. Disse, e finito il dire per un'ultima volta fiatò su noi la pu­pilla seratatrice quasi a sondare la profondità dello spasimo che ci aveva potuto co­gliere. Poi cinicamente vettori ai gendarmi che gli etavon dietro diresse loro un tal gesto, che altro non poteva significare, ae non: Li acconciai per le feste! .
Le difeso dogli avvocati seguito dietro la requisitoria duraron pur case alcuni pomi. Ma che difese ? Noi avevamo scelti per difensori i piti valenti detta citta, osi fece venire da Napoli il Torelli. Ma che difese ? ls tutt'altra occasione quei stavi avrebbero vinto: non potevano nel sottro caso, essendo stati espressamente impediti a toccare dei dritti del novello statuto concessi e delle azioni per mesco di quei dritti amici tato La nostra difeaa doveva arcoscriverri alle consuete dogli altri comuni delinquenti. Tutto ch'era vacuo gli avvocati potevano ripetere; mai opporsi ai fatti assunti dai falsi testimoni, i quali fatti contro ogni ragione dovovan'rimasero saldi ed inconcussi. So i difensori tentavan di riportare l'attenzione as quelli argomenti, vedevi i giudici contorcersi, irritarsi, interrompere e aehiamaxxare, e il Presidente mi­nacciare di toglierò la parola a chi l'osava.
I due miei avvocati furono Paolino Vigneti Pasquale Ruggiero. H Vigncri giunse stanco all'agone, perché domato da febbre e dallo avere con energia difeso Schiavoni, o perché il Ruggiero poi più che l'avvocato mottroari il mio amico, ed un aio di quelli con cai ri stringono legami dalla fanrinllrrra avendo convivati insieme, ed essendo filati insieme educati nel mederimo Collegio,
[nsk, ce. JJO-SiJJ
Chi non vuol salvo.il mio compagno d'iafimria ? Preveggo che non potrò salvarlo, eppure vogliate o no io debbo affermarlo, il mio amico agi scna'nmbirionl e per solo amor Ruggiero rimprov*