Rassegna storica del Risorgimento
CASTROMEDIANO (DI) SIGISMONDO ; SALENTO
anno
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1958
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pagina
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568
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jtffc Pollone
IsmUfesumu. D drepfwUo d'isptsione Ver gal MCBM d'un* spruza* 41 tane wtìl I -'4U perete dèli* prigione, uu altra HUIMDÌ tatti Ir-Has'rml *ril> ber stoppeli via. J- perete era stata mila fitto allora .1 solo da Ito Infarto, 41 gusla guadagnali alcuni giardini da pronao non fu pia raggiunte. Intani I rimarti, a arata l'intensità del gasttgo eh* li attendeva, asserirono che al temati vu rana tati pinti dai oeanigu 41 pana**, che avevano In wnte 41 liberare 1 polititi, il aaa riuscendo. Balorda difesa, che par venterà n fa eraduta nemmeno 4al nostri nomini. in eh--.- pero li immani IR pensiero.
Vengo al secondo fatta par cui giova premettere, HM da qualche tempo l**v "vana 4aadno parava affaticami a strapparci dal Inogo In ani ni ara, toglierci ai nostri cari. Ed eco un bel giorno avvenire vna runa fra ì comuni nel eeg/tV, quali 4apo eaanù accoltellati riportando ferita, altri vi perdeva la vita* E 4ne o tra giorni dopo, ani vespro del giorno 16 mano, mentre ch'io me ne stavo a discorrere al rastrello con va dome* etico di mia. In sentinella interna eoa passeggiava rincontro, ci guardava eoa occUo evidestemente pregno di nefando intenzioni, ti mal fermo ano passo avvertiva pota B molto vino che lo vincevo. Lo udì dire: Oggi, santo diavolo (impreeaiiona calabrese), ne faro qualcuna delle mie ... Cnai a chi tocca, e maglio e un nemico del Be . Era pruderne* lasciar quel posto, e licenziato il servo nd ritirai nella tarila* Ma non treno passati che pochi secondi, a Vidi uno scoppio di focili, la palla del quale andò ritta a [colpire] Q cuore d'un povero prigioniero che lavasene poggiato tranquillamente a ns pilastro del rag/io sottostante, e a colui la sentinella avevo mirato. L'ucciso chia-mavaai Salvatore Esposito, non più ricordo se nativo di Maglie o di Alessano. Jfoa creda alcuno che l'omicida vernate punito; avvegnacche I secondini tiovavaiun ognora pronti a favorire i soldati . Bene o male, dicevan essi, il caso é avvnuuto e bisogna salvare chi resta. D'altra parte simili casi giovano alla akurcaaa del carcere e a mantenervi la disciplina. E poi 0 militare e sempre militare, a cai militari dobbiamo aiutarci a vicenda. Guidati da tali massime, furono cari solleciti a deporre destramente un ciottolo ani davanzale- 41 detta finestra, il quale servasse poscia a far loto testimoniare che quel ciottolo fu tirato dal vaglio alTmdirimo della sentinella.
I due fatti narrati fecero vieppiù titubare della nostra sirurauta le autorità leccesi, e le decisero finalmente a dare gli ordini perche ci trassero in galera. E già quegli ordini ci furono comunicati, e ai 7 maggio fecero precedere in una prima spedizione "Verri, Erario e Donadio, Poveri lascia vn n dietro loro poverissime famiglie olle quali occorse la fervida attiviti di Gaetano Brunetti, giovane ardente allora, oggi Deputato al Parlamento nazionale. Egli in breve e con gravi pericoli raccolse degli amici una somma di circa 4000 lire. la distribuì opportunamente ai primi partili. Ai 21 di detto mese seguirono Valloni e Filotico. Schiavoni ed io retammo per qualche altro giorno e peliti seguente circostanza.
Non credo che i miei lettori abbiano dimenticato la procowura intentata dalTagux-aino teoftieo-pidotdd contro di me e del mio amico Schiavoni di tentata evasione. Assoluti da quella accusa fummo noi che recriminammo il carceriere dì falsa accusa; e appunto di questa giorni contro di Ini doveva trattarli la causa e noi stessi essere interrogati. Difatti chiamati in tribunale ivi ci condussero e vi vedemmo allo sgabello quel formate. Ed eccoci ad essere dimandati; ma noi trascurando colui ci intrattenemmo invece di cose nelle quali i giudici in vero avrebbero potato imporci silenzio ma ci lasciarono dire. Lo Schiavoni dipinse coi colori più neri gli abusi ole sofferenzedel carcera dove Ì prigionieri da nessuna legge a senso d'umanità fossero garentilL Poi rivoltosi all'uditorio, che folto d stava dietro, diadcgli In ricordo uno addio. Feci lo stesso anch'io e direttomi a' giudici conchiusi; Assolvete colui che ha agli e mogli e infelici, e oso dirvi che se voi non l'assolvete vi altri che il fari , Non m'ingannai: dopo pochi giorni colui fu raggiunto da grafia sovrana.
Pel 28 dovevamo metterci in cammino anche noi gu rimasti, afa prima d'uscire dalle pareti che ci avevano arrecati tanti dolori. Intendo lasciarle con un buon ricordo. Quegli mi par nomo giusto, il quale dopo averli osservati, non trascura di rammen-