Rassegna storica del Risorgimento
CASTROMEDIANO (DI) SIGISMONDO ; SALENTO
anno
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1958
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pagina
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570
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muravano, l quali commossi par Hi ci davano l'addio, IM poscia ripeteva* dal cancelli ddle fincata porgenti sulle via. Fuori la porta della prigione una carrozza fi attendeva. In carrozza a stente ottonate, perche volevano dia fi viaggio ri Irmir ai piedi, e duo medici dell* citta eneo vivi, che consigliato d* prudenza non nomina, tua che in ben conosciuti nel putito reazionario, trovarono abbastanza forti tu Scala' veni o ino da poterò sostenere a piedi il cammino. Noi soli od na viaggio a piedi da Lecco a Napoli di circa 300 migliti! ... Era rabbia di parte che scosdenriava quei media e Dio a quel che ci volle e ottenere un parere divano e avere una carrozza che ci con litico--.-: nostre spese.
Tuttocché di buon mattino eraa venuti degli amici avanti la carcere per commutarsi anch'essi, ma li tennero lontani* asari lontani dalla camma. Tra oasi vi di atinsi mio fratdlo Chinano, e un mio vecchio zio, i quali per Quanta pregavano, non permuterò che ead d avvicinassero. Ead per tutta quella notte *e n'erano tenuti ivi intorno, temendo che non mi aveeeero a trafugare prima dell'ora annunziata: ma perche mi abbracciassero non. valse tutta la loro diligenza. Legati i polsi l'uso dall'altro e alla stessa manetta lo Schiavoni ed io salimmo in vettura. Era una di quelle scomode de viaggio, di cui, la mercé delddo.se ne va perdendo il tipo anche nel napoletano. Ima cose noi v'entrarono pure due gendarmi, che ci sederono rincontro, i quali oltre che armati di loro armi consuete avevano pure pistole e pugnali più facili ed essere usati coatro noi. se lfoecasione s'offrisse. Due altri gendarmi sedevano avanti, al posto dd cocchiere e questi sul proprio suppedaneo due altri dietro la carrozza e quattro a cavallo d seguivano dd fianchi ora precedendoci ed ora scguendod di alcun posso. In fretta d mettemmo in moto e dopo pochissimo tratto toccammo campagna, cod eludendo l'aspettativa di molti nostri concittadini che per dtra strada d attendevano.
Rasentammo le mura ad Oriente della città da prima, poi le altre ad occidente finché non infilammo il grande stradale delle Puglie a porta Napoli. U solo ancora non era uscito, e la dui non appariva che fra le incertezze della penombra; incertezze che riflettevan più cupe ori nostri cuori, i quali pid che in dtro momento sentivand come nascosti sotto coltre mortuaria. Lasciare il nido natio ed timore di non pio rivederlo 6 uno strazio dell'anima al quale é difficile dar colore.
Pero 6 da avvertire, dm parendo al potere non baàtcvoli n custodirei 0 numero dd gendarmi con cui si progrediva, aveva pure assiepata la strada che si percorreva da un cordone di guardie urbano campestri o forestali sotto al comando di altri gendarmi. Attraversammo Campr-Salentino fra cento precauzioni e come di fuga, ed uopo non ve n'era, assai pochi liberali contava quella rittadnraa. i quali se avviliti atavansene accovacciati e chimi nelle loro case, e se non foiae stato qualche popolano o quriehe contadino moversi per sue faconde, non avremmo incontrato nessuno. Campì, D Col-(leggio dottorale, che died anni dopo dovevarai eleggere Deputato al primo Parlamento italiano!
Nella pianura di Cuagnano m'accorsi della benedizione dm d dava allo metri per cui d preparavano lo aie. Il pievano ed il cherichetto con rita croce e contadini e donnicduole in ginocchio che l'ascoltavano eolla speranza di vedere aecreaduto il frutto dd loro sudori in virtù dell'acqua che d spargeva e di mistiche parale; era una scena semplice, ma efficace da ricordare la fede dd cristiani primitivi. E davvero che quella scena richiamo volentieri ad altri tempi il mio pensiero il quale ri tenne riconcentrato assai buon tempo verso Salice. Qui pure ri fece sosta avanti ad un albergo, davo i gendarmi vollero ristorarli con caffé e liquori, me non permisero alto Schiavoni di soddisfare ad alcuna sua piccola ma potente necessita. Q6 mi fu dopo ricordato nei 1863 da qucU'dbexgntrice quando ivi altri cari mi chiamarono a fermarmld un u-tra volta per poche ore. Intanto provvedemmo oltre e verso Mandorla patria del mio compagno di viaggio e di sventura. Secondo che in quella d appressavamo il cordone degli armati piti sopra accennato s'addensava e le pattuglie mdtiplicavand, forse: ad evitare la possibilità d'una fuga, e a terrore dd eondttadini dd mio amico. La piccola citta trovammo deserta e solo a dimostrazione di cordoglio vedemmo chiuse