Rassegna storica del Risorgimento
CASTROMEDIANO (DI) SIGISMONDO ; SALENTO
anno
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1958
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pagina
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571
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H KùtorgìmctHo MoUntino napoletano WiX
festoneti* le patte d'oasi onta. Giunti In piana lieto ne* Mia riguardevole di ysv.tr. d ette Incontra aaluuadod con gesti e eoa I* voci Cftraptitngeriuri. Ma tosto fji iborsguata, e rimetti soli di nuovo, i Miri scherani mostravano! solleciti di condurci nella loro caserma, chiuderci ivi iu un luogo relegato da tutti visibile a nessuno, Vii un Min congiunto dolio Schiavoal fa concie dj fornirci di penano fu tanto e <quàùto, au che nel toccammo appena, o donammo intiero ffU sgherri che ci condii-cevaa togati Dopo duo ore di riposo riprendemmo via, e notammo, che secondo d scostavamo da Monduria, il cordone ai diradavo finche presso Taranto non disparve dei tutto o lo neutre corte mostravanai piò maneggevoli. Arrivati n Taranto ci consegnarono o quella prigione distrettuale, la quale M brutta e ihifosa U comandava un. uatode assai arrendevole!, che molto concedeva ai suoi detenuti politici. Molti ve n'erano dalla pollata sospintivi, e giovani noti per censo, per edncaaione, per ingegna, e furono quelli che ci aspettavano e di gran cuore ci ricevevano. Fino n atra vangata vi entrarono persone che vollero vistarci e conoscerei, dopo vi eeneamanno ano cena dagli amici fornitaci e vi trovammo un disegno di fuga che non accettammo. Furaen poche ore di graziose follie che ci fecero dimenticare il destino che ci avvinghiava.
[ma,, ce 369-73]
.3 giugno. La sera innanzi, dimenticavo dirlo, mentre no stavo nella corsia assegnataci in Foggia, a notte oscura, un gendarme accompagnato da un secondino venneci ad annunziare che né pel dimani, né per alquanti altri giorni potevamo rimetterei in viaggio, mancando la forza che ci doven accompagnare. Q rincrebbe l'annunzio, disposti raggiungere tosto il nostro destino, sicuri che non v'era meglio affare per evitare disagi maggiori e casi incetti e non calcolati. Il secondino presento s'accorse del Mitre- turbamento e con atto di mistero e simulando segretezza, mi tiro a parte e mi spiego trattarsi di altaiche poco di moneta, e domandatogli n chi, mi rispose al Capitano e al Brigadiere, Fu cori che mandati dieci scodi al Capitano e due al Brigadiere a] potè partire nelTaceennato giorno: ma questa volta bene ammanettati.
Silenziosi e truci mostravanai gli sgherri che ci conducevano. Erano quattro ma tantosto se ne aggiunse un quinto, che entrò dentro nella carrozza, o che era di cavalleria. Disse ai noi volere cosi profittare del comodo, non potendo altrimenti, eoacn-dogli morto Q eavallo. Ed eccoci In pieno Vallo di Bovino: luogo fatale per lo tristo leggende, di coi il solo nome vaio una storia di spietati delitti, dirupato firn boschi e monti, impero di ladroni e di briganti, teatro delle più arrischiate scene.di sangue. A inutile freno e spavento dei malvagi, vi si osservavano ancora dei peli ritti qua e la con teschi in punta degli assassini che vi opravano loro gesta e dei piccoli fortilizi per fazione di pattuglie di armati. Ma a purgare il luogo quei mezzi eretto insuffieenti, perché la piaga del brigantaggio rodeva il cuore degli abitanti ràconvìcini, e chi doveva curarla o non ne aveva la fòrza o non voleva,
I cavalli avendo uopo di riposo formammo ov*é un caseggiato che appellano la taverna. Ivi i passeggeri sono rubati dall'oste, e guai a chi tentasse di lamentarsene. Entrati in quella, le nostre scorte ci rincularono nel fondo d'un vasto androne affumicato, ingombro di letame e bagnato dalle acque sporgenti da una fontana, dove con gli stessi legami del mutliuo e barricati da carri e una sentinella a vista ci lasciarono senz'altro. Parò dopo dieci o quindici minuti ci ai accostò una donna alta, di fórme, e lurida e di volto sinistro, la quale con voce chioccia e senz'altro riguardo, ci disse: e I gendarmi chiedono da pranzo. D padrone non sa come regolami. Siete voi che no pagherete lo scotto ? .
- 1 Gendarmi*... esclamò lo Schiavoni, con ù tizzo appena repressa, che farebbe scoppiata, e eoa l'occhio non lo avessi richiamato a pazienza. I gendarmi! ... prosegni egli a mena voce a.-
Oh beila, i gendarmi! ... Riprese la megera. E non siete voi abbastanza ricchi da offrire ns piatto a chi vi amiate ? Voi stessi anzi dovreste pranzare eoa oasi un poco.