Rassegna storica del Risorgimento
1849 ; MAMELI GIORGIO
anno
<
1918
>
pagina
<
594
>
594
G. Gannì
castone d'un dispaccio del comandante della Squadra francese, nel quale s'annuncia che i piroscafi austriaci ci arrestano tulli! legni che incontrano con bandiera italiana.
Dice inoltre! ivi correr voce di concentramenti di molte fòrze austriache per un attacco su Venezia."
Infine aggiunge che dalle autorità e da persone influenti di Ancona gli sono state fatte istanze perchè sia in caso di attacco- nemico occupata quella cittadella dai Regi Equipaggi.
Quanto ai primo punto dell'arresto dei legni è necessario avere più precise e particolari notizie e se fra i legni arrestati sianvi al- cimo coperto dalla nostra bandiera. In questo caso Albini potrà far reclami al comandante dei legni austriaci, e secondo i casi e Ieri- sposte considerarle come ostilità.
. Quanto alla minaccia su Venezia, tutti i militari sono unanimi nel credere impossibile l'occupazione di quella città con un colpo di mano, a meno d'un tradimento. Del resto nulla possiamo fare al momento. 11 Consiglio di difesa militare crede però conveniente l'ordinare alla Spezia una divisione* formata dalle nostre riserie ve non attive, ed essa ben organizzata può divenire un'ottima divisione dell'esercito da minacciare i Ducati e distrarre utilmente le forze austriache.
Infine riguardo all'occupazione della cittadella di Ancona, salvo il caso d'imminente attacco sarebbe impresa imprudente e forse fa- tale. In tal senso si è scritto e solo si penserà a mandare qualche maggior numero di soldati delle Reali Navi sulla Squadra fra quelli rimasti in Genova.
Dopo aver molto faticato a persuadere i colleghi sulla necessità di chiamar il Generale A. Lamarmora al dicastero della guerra, ebbi l'incarico d'interpellarlo, ma egli visi rifiuta. Pure sarebbe forse la miglior scelta.
Noi tutti speriamo che V. M. vorrà essere in Torino per l'aperse tura della Camera, poiché l'assenza darebbe luogo a mille strani commenti. Il Ministero è unanime nella risoluzione di spiegarsi su- bito e francamente sull'impossibilità di prender parte alla Costi- tuente Romana.
Toscana e Roma s'avviano a gran passi verso l'anarchia la più
completa .
Infatti in Roma s'era proclamata la Repubblica; in S. Pietro s'era cantato un Te JDwm per celebrarla I In Toscana repubblicani e granduchisti si dilaniavano. Si poteva mai aver maggior turbamento nelle coscienze degli italiani?