Rassegna storica del Risorgimento

UNIVERSIT? ; ISTRUZIONE PUBBLICA
anno <1958>   pagina <573>
immagine non disponibile

AUTONOMIA: O CENTRALIZZAZIONE DEGLI STUDI SUPERIORI NELLA ETÀ DELLA DESTRA
1. H d*c*ntram*nto delle Università. 0 compimento dell'unificazione nazionale lasciava in primo piano in Italia la questione dello autonomie, anzi di ogni aorta di autonomie, regionali e municipali, intellettuali e dì gruppo. D settore della cultura superiore, rispetto alla soluzione trattamente centralizzata che prevalse nclPamnùnistrazione pubblica e nelle altre iati turioni,, rimase ad un punto intermedio fra restosa autonomia e il rigido accentramento che si erano disputati il campo. Uh esame appena dettagliato ci mostrerà per quali aspetti un livellamento e un pareggiamento vi siano stati. Ha ci mostrerà ugualmente come su di una serie di questioni, e special mente su quelle che riguardavano l'indipendenza giuridica o di fatto delle istituzioni universitario, l'autorità centrale dovette cedere spesso. Diventò quasi un luogo comune, nella pubblicistica del tempo, l'osservazione che fossero pia resistenti lo rivalità municipali sul terreno politico ohe nel campo accademico. Dal fatto che fosse riuscito più facile, infinitamente più facile, sopprimere le capitali che traslocare le università , una mente lucida come quella di Cesare Correnti traeva motivo di meraviglia ma anche di buoni auspici per le sorti del risorgimento nazionale. *) In verità, mentre nella sfera politico-economico gli interessi unificatóri facevano procedere a gran passi, ani persistevano resistenze insormontabili, dovuto ai caratteri peculiari ad ogni luogo di vita culturale, il quale non può che tendere alla salvaguardia della propria personalità. Per questo il fenomeno deOo autonomie delle uni­versità, maturato negli anni di direziono della Destra, si mantenne vivo nei decenni successivi, in apparente anacronismo rispetto alla unificazione politico-economica del paese e alla creazione di un apparato burocratico centrale assai potente.
Autonomia , < libertà degli studi , decentramento degli istituti : simili frasi ritornavano ad Ogni momento tra i motivi di una riforma che modificasse il fortunoso decreto legge Casati del 13 novembre 1859. D più tardo ma esplicito sostenitore di quei concetti. Guido Baccelli, fino agli anni ottanta tenne vivo in Parlamento il dibattito. Tornino a godere dei loro antichi diritti le università scriveva in una appassionata relazione ri­prendano d governo di se stesse, e ai esplichino liberamente secondo gli im­pulsi che una tradizione secolare non potrà non rendere più gagliardi nel loro seno . ** E frattanto'la stampa faceva circolare l'accusa ai miopi governi del moderatismo e ai burocrati inveterati, di aver compromesso con l'ecces­sivo accentramento un patrimonio secolare degli atenei italiani. Polemica
1) O'j; Ila rlaxio*e sua Camera sol JVowcdìnwni p*r il pareggia <U Bilanci, prwsn ui,i LI ]0 msxxA 1870. a p. 185 dal votame 3 degli Striai tttùi. cara di M. TASUKRINI, Roma,
1891-1894.
VJhtummttl Cantra, Lag. XV, SewJoao Baie*, 25 novembri 1882, o. 26.