Rassegna storica del Risorgimento
UNIVERSIT? ; ISTRUZIONE PUBBLICA
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1958
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Allerta Coroteioìo
tara aol pWmripwj del '62 un progetto di legge in un solo articolo {* diminuiva delle, teme parte le use erariali eoaiepòcte dagli studenti nelle antiche prò* vincie. I
Oli uffici delle Camere elaborarono quasi cubito usa controproposta alquanto eairoaiva. Ma già al Man dui re succeduto il àCatteuecf, U quale vide ella questione delle tasse un buon prete*to per introdurre cubito dementi di une riforme più ampia: Avrei mancato al debito mio osservo egli ateaao qualche tempo pia tardi ae non avessi cotta l'occasione per intra* durre qualche utile riforma ed estenderla a tutte le università oel Regno . nel momento in cut e ragioni gravi di disciplina e di giustizia rendevano oramai inevitabile la modificazione delle tasse universitarie a. *' Riuscì dunque a far aacoltare le cue ragioni dai commissari, e a rifare da cupo la legge, che ora prevedeva un sistema di taase unificato per tutto il Regno, su ik une base molto vicina alla più ragna* ch*era quella napoletana, e quanto piegò il relatore Bottero all'assemblea. La cosa più importante di questa legge fu però un articolo introdotto di traforo . come scriveva il Ricotti * che attribuiva facoltà al ministro di preparare, coll'aurilio di una commissione. un regolamento da approvarsi con decreto reale [che] stabilirà runiforme regolamento degli etudi e sistema d'esami in tutte le università governative .
D Ma tt cucci voleva superare, attraverso il contestato artìcolo 3. gli in- cagli a cui già sapeva che sarebbe andata incontro una legge organica, ce sottoposta al completo iter parlamentare, e dar mano alle sue idee di pareggiamento degli studi superiori cu baco unitaria. Questa intenzione accentratrice non fu nascosta neppure nella relazione Bottero, secondo la quale dalla uniformità delle tasse scaturisce la necessità di fare un regolamento uniforme e di applicarlo a tutte le università del Regno per correggere le Iimperfezioni delle legge esistenti.4) Era un audace tentativo di aggirare i! Parlamento cu questioni che erano, in realtà, di nature propriamente legi- dativa.
Alla Catterà non mancarono proprio intorno a questo articolo obiezioni e proteste- H PicaneDi ai stupiva che quasi nascostamente venisse inserito in una legge d'urgenza un argomento di tanta portata. Il Boggio per primo sollevava addirittura una questione di incostituzionalità per i pieni potori che venivano in tal modo attribuiti al ministro. *) Si opposero vivacemente i deputati napoletani come il Bonghi o VImbriani, od essi ci associò la voce del Settembrini, secondo il quale era difficile trovare una tirannide più stretta, ordinata e oppressiva di questa , sancita con la facoltà di regolare per decreto la durata, l'ordine, e la misura (perche non ancora il peso?)
l) tener del 23 dicembre 1862 1 Capponi, a iatxodtunW delk flocco d *erùri pKo 0 ulta Pttllica tarimene, Torino, 1863. pp. 188.
3). Relazione 10 luglio 1861. riportata in testa Da RmceoUa dai documénti retatiti otta Utjf sulle MSS* bnfarotWie dal 3/ faajtUe- 1062. a al Ritolamtnto general* dtlU unìetrtUà dd ttnm Musato con Ih K. dA H eanir U6S, m cara del Ministro della P. !.. "Torino, 1662. BP.SM.
3> A. Mv.-.;. Riardi di AVcab Ricotti. Torino, 1886, p. 2S4.
*) Attesi dà dérummtL... cit.. p. 19. I SJ Discorso 13 luglio 1862, M. p. 96.