Rassegna storica del Risorgimento

UNIVERSIT? ; ISTRUZIONE PUBBLICA
anno <1958>   pagina <586>
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Allerta Coroteioìo
tara aol pWmripwj del '62 un progetto di legge in un solo articolo {* diminuiva delle, teme parte le use erariali eoaiepòcte dagli studenti nelle antiche prò* vincie. I
Oli uffici delle Camere elaborarono quasi cubito usa controproposta alquanto eairoaiva. Ma già al Man dui re succeduto il àCatteuecf, U quale vide ella questione delle tasse un buon prete*to per introdurre cubito de­menti di une riforme più ampia: Avrei mancato al debito mio osservo egli ateaao qualche tempo pia tardi ae non avessi cotta l'occasione per intra* durre qualche utile riforma ed estenderla a tutte le università oel Regno . nel momento in cut e ragioni gravi di disciplina e di giustizia rendevano oramai inevitabile la modificazione delle tasse universitarie a. *' Riuscì dunque a far aacoltare le cue ragioni dai commissari, e a rifare da cupo la legge, che ora prevedeva un sistema di taase unificato per tutto il Regno, su ik une base molto vicina alla più ragna* ch*era quella napoletana, e quanto piegò il relatore Bottero all'assemblea. La cosa più importante di questa legge fu però un articolo introdotto di traforo . come scriveva il Ri­cotti * che attribuiva facoltà al ministro di preparare, coll'aurilio di una commissione. un regolamento da approvarsi con decreto reale [che] sta­bilirà runiforme regolamento degli etudi e sistema d'esami in tutte le univer­sità governative .
D Ma tt cucci voleva superare, attraverso il contestato artìcolo 3. gli in- cagli a cui già sapeva che sarebbe andata incontro una legge organica, ce sottoposta al completo iter parlamentare, e dar mano alle sue idee di pareg­giamento degli studi superiori cu baco unitaria. Questa intenzione accentra­trice non fu nascosta neppure nella relazione Bottero, secondo la quale dalla uniformità delle tasse scaturisce la necessità di fare un regolamento uniforme e di applicarlo a tutte le università del Regno per correggere le Iimperfezioni delle legge esistenti.4) Era un audace tentativo di aggirare i! Parlamento cu questioni che erano, in realtà, di nature propriamente legi- dativa.
Alla Catterà non mancarono proprio intorno a questo articolo obiezioni e proteste- H PicaneDi ai stupiva che quasi nascostamente venisse inserito in una legge d'urgenza un argomento di tanta portata. Il Boggio per primo sollevava addirittura una questione di incostituzionalità per i pieni potori che venivano in tal modo attribuiti al ministro. *) Si opposero vivacemente i deputati napoletani come il Bonghi o VImbriani, od essi ci associò la voce del Settembrini, secondo il quale era difficile trovare una tirannide più stretta, ordinata e oppressiva di questa , sancita con la facoltà di regolare per decreto la durata, l'ordine, e la misura (perche non ancora il peso?)
l) tener del 23 dicembre 1862 1 Capponi, a iatxodtunW delk flocco d *erùri pKo 0 ulta Pttllica tarimene, Torino, 1863. pp. 188.
3). Relazione 10 luglio 1861. riportata in testa Da RmceoUa dai documénti retatiti otta Utjf sulle MSS* bnfarotWie dal 3/ faajtUe- 1062. a al Ritolamtnto general* dtlU unìetrtUà dd ttnm Musato con Ih K. dA H eanir U6S, m cara del Ministro della P. !.. "Torino, 1662. BP.SM.
3> A. Mv.-.;. Riardi di AVcab Ricotti. Torino, 1886, p. 2S4.
*) Attesi dà dérummtL... cit.. p. 19. I SJ Discorso 13 luglio 1862, M. p. 96.