Rassegna storica del Risorgimento
UNIVERSIT? ; ISTRUZIONE PUBBLICA
anno
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1958
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Autonomia o cuntrolìsaastonp degli giudi luporìoH 589
limitazione del diritto di esami e laurea,. sotto sorveglianza di pedali eòi-mi wìi governative, alle- sole sei università principali* In questo punto pareva impliota ed ni veramente* coma at è detto la condanna delle università minori ad una inferiorità che no avrebbe gradualmente allontanato gli Ktudenti, portandole alTaatinzionc. Reclami provenivano insistenti da Napoli, In più sacrificata dalle nuove disposizioni, ma anche dalle sedi toccane, da Bologna, Genova, Cagliari. Si giunse perfino a un raduno di deputati dello provinole minacciate dal provvedimento* che prete energica petizione di protesta. Steche il successore del Matteucci ai affrettò a revocare questo gruppo di articoli del regolamento, come gli unici di importanza veramente politica per gli intercali che avrebbero colpito, per le clientele che avrebbero contentato. Se le università in Italia eran troppe, ammetteva Michele Amari* pensare di abolirle sarebbe stato canoa di gravissima per* turnazione a nel paese. *) Nessun ministero se la sentiva, né mai se la sentì neppure più tardi, di andare incontro a tasta ostilità. 3)
Come indice della forza e della natura degli attacchi contro il Matteucci. Iche erano parto del cruàfitm scatenatosi contro tutta la gestione Battezzi, si può ricordare la discussione alla Camera sul bilancio del 2863. Comincio il relatore Galeotti, benché preoccupato per la sposa derivante dalle troppe sedi universitarie, a criticare il recente regolamento perché a vorrebbe in mattanza un insegnamento uniforme, e'le Universi tè, perdendo il loro carattere e la loro particolare autonomia, diventerebbero altrettante emanazioni di un pensiero unico rappresentato dal Ministro e dal Consiglio superiore d'istnadone . *' Poi, durante due sedute, porto la voce del particolarismo cattolico il D'Onde* Reggio, ansai rimpiangendo la legge Casari, dicendo agni male di Matteucci, affermando che abolire uno qualsiasi dei gloriosi studi della Penisola sarebbe stato azione dissennata e aristocratica . *) Ti Mancini, restato con ramarezza di essere soppiantato da Carlo Matteucci nel posto di ministro.5) si scagliò più degli altri contro i funesti effetti del regolamento, che autorizzava 0 ministro a formare commissioni secondo il proprio arbitrio se non addirittura con propri amici, e distruggeva ogni libertà di studio.
E facile intendere come le maggiori opposizioni venissero dai meridionali e dalla democrazia. Le firme di uomini di Sinistra come il Fiorenza, il Nisco, il Mordali, il Crispi, furono apposte a un ordine del giorno cosi concepito:* La Camera invita il Ministero a presentare una leggo che, abrogando la legge Casati e stabilendo la vera libertà d'insegnamento, affidi la cura delTistrusione alle provincie e ai comuni . *) Da Napoli si levarono i sar-
) Castoro, DUtuuwr Lea. VIU. SeSone 1861-62, voi. 9 p. 5641, distar 9 mano 1863 *a! Bilancia Celi* Pubblio 1trazione.
2) >;,>rj ufafcrati*mate Ruggero Bonghi opinava che in greto l'opinione di diminuire il nomar delie univeniU totmt quella della maggior parta dei mintali die eseno nceeduti (Prefoxioa* mi Dittata saggi ulta pubblica imruxionr. Tiranne. 1876. voi. I, p. XII).
' Bel. 17 dicembre 1161, in Cantar*, DoeummO, Leg, Vili, Sewione 1861-62, voi. * p. 2S20.
*) Discorse 6 macco 1863. in Camera, DUeuuioni, Lag. Vili, Seatione 1861-62, vaL 9*.
p. S606 a saga.
*J HUBk dot Manditi vi oso fovee cordiali cambi di lettere fra i dna, relativi al beava periodo di auotaero Mandai (B. 607 B. 67*V
*) Camita, onesssaott, ivi, 7 mano 1865, p. 5681.