Rassegna storica del Risorgimento

UNIVERSIT? ; ISTRUZIONE PUBBLICA
anno <1958>   pagina <590>
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Aib*rt0 Caraccio/o
casmi la onpaMianato proteste di Luigi Settembrini innamorato dei sUteu che avevano fatto della, un università, più che un scmpUaa trum>uto di prepornaioue profc**ional, un grande Matto di formazione "iristièa,''! Il Bonghi propeso d lì poco una cotniuiiuone di inchiesto tuli* condizioni della pubblica istruzione, che ivm tra l'altro il compito, secondo le parvi" di Michele Amari, di indagare M certi attuali difetti dipeudcascro da- poco o da troppo ccAtndÌMno*s' Spiato dallo potermene e dai malcontento dUn gante, lo atcwK* minivtro non caitò come ai e detto ad abrogare con un decreto del 22 mano 1863 i più impopolari orticoli del regolamento Mattcucci. Altri cambiamenti vennero introdotti successivamente,-e tempre par via regola­mentare, dal Natoli a dal Broglio* nel dibattito pubblico continuarono ad esulerò e a contraddirai una corrente aotonomìatica ed una accentratrice, senza oha mai ai riuscisac a chiudere una sola università, no che ai arriva*** d'altro cauto ad allentare in qualche modo l'imperio amministrativo e pratico che dal governo ai spandeva nelle Provincie. I
Invero ai ha rimprceaione che le università intorno alla metà degli anni scassata, pur vìvendo come empre in modo gramo e senza far aentire an peso importante nella vita culturale o associata, ni giovaAero del ritta* balimento di un periodo di paco nel paese e nell'assetto unitario dello Stato* mostrando qualche progresso nel senso dell'ordine, della regolarità degli studi, di una relativa efficienza didattica. I ministri, ì funzionari, non ces­savano di accentrare, di livellare, di entrare con, circolari e con regolamenti fin nei dettagli delle faccende universitarie e scolastiche. Lo stesso Amari e il Natoli hanno lasciato il loro nome ad una quantità di interventi di quel genere, e a loro si deve per esempio la soppressione dei consigli superiori di Torino, Napoli, Palermo. ') Non sempre questo avvenne perù in modo pesante e nocivo, soprattutto quando alla testa del ministero furono per­sone temperate come Michele Amari. In quel periodo alcuni grossi difetti deu'Univerrità di Napoli, per esempio, cominciarono a sanami, anche se con esci tendevano a scomparire anche i menti del grande tradizionale centro di pensiero del Mezzogiorno. Se in tatto il paese l'insegnamento libero depe­rivo, in molte discipline rinsegnamento ufficiale comincio a giovarsi di nuove personalità, spesso rientranti dalla politica militante che negli anni precedenti le aveva afferrata o chiamate dall'estero. Gli studenti mostrarono segni di maggiore applicazione e profitto, mentre diminuiva fra essi il nomerò dei cosiddetti < uditori . Si può dire che mentre la funziono culturale, sociale e di ricerca dello università languiva col deperire della loro autonomia, qualche punto ai guadagnava però sotto il profilo della preparazione pro-fossionnlc dei giovani, lo quale in Piemonte aveva una tradizione- apprez­zabile.
In questa situazione, il settore in cui si nianifestarono più movimento, desiderio di innovazioni, e qualche volta, trovarono applicazione interessanti iniziative, fa quello delle ectenie e delle tecniche. Di eno dunque occorre
*) Samatasmi* L'UnitwtUà di Nnpelì, th.
*' Il <!l...jfir.*o promradsto U 13 man 1S6S a Moauidtorio è ripubblicato ad dtetl Di~ ooarri saggi vaL I. p. 64 sags< -
>) Vedi la ntladooì <W 7 gennaio m ivi 28 novembre 1864. la Docummri Commi, Leg. Vili. Scufatu- 186V64. vl. *>.