Rassegna storica del Risorgimento

UNIVERSIT? ; ISTRUZIONE PUBBLICA
anno <1958>   pagina <591>
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Autonomia e ctntralùaaiion* dagli tutti superiori 91
rebbe parlare lungo, n'to merita. Qui et interessa però rilevare corno da ciò derivasse un Impulso centrifugo d'altro genero, che spingevo ripartirò l università ìa istituti a pedali vjtt facoltà largamente salo nome, e * questa base a differenziare e distribuire nel pace gli studi upcriori H
Benché idee di tal genere ai trovino almeno in noce in parecchi altri pro-gens, un po' in tutti quelli ohe prospettano una distinzione fra stadi pro-fcssionaK e studi, scientifici, la più lucida, coerente esposizione di tao la diede fin dal *o2 Carlo Cattaneo sul Politecnico. Il pensiero dello scrittore lombardo non ai restringeva a un parere tecnico, riuiei al contrario ad eie* varai di parecchie più tu di motivazioni contingenti o politiche immediate. La convinzione che ogni riforma dovano guardare alle diruttore reali del pacco e quindi non cedere a patteggiamenti parlamentari ne a consuetudini burocratiche, aveva per il Cattaneo un valore permanente Le scienze, gli insegnamenti, non possono trovare altra radico sana che nei bisogni di ogni specifico agglomerato sociale* che variano a seconda delle regioni e delle città, egli pensava. Il principio che abbisogna olle facoltà italiane e adunane ciò che in economia ai chiama la divisione dot lavoro-, e ciò che in psicologia si chiama analisi. La sintesi sarà l'Italia, La siatesi non è la ripetizione, non è l'uniformità; ma è la più semplice espressione della massima varietà. Quanto più fuggirete l'uniformità, tanto più l'opera vostra sarà compiuta; e- dacché in siffatte.ecce non vi può mai essere compimento né fine, tanto più sarà grande Sì, e la suddivisione delle facoltà, e la loro specificazione che io vi domando per gli ingegneri italiani . Ancora dalle discipline inerenti alla tecnica Carlo Cattaneo traeva i suoi esempi di autonomia e apecializza-rione. Cosi la Lombardia, per quanto ai voglia artificialmente fare in contrario, fornirà sempre più che altro ingegneri esperti in materie agrario' inutile volerne (are degli architetti, diceva. La Toscana, con le sue bonifiche, richiede ingegneri idraulici. Altre città, ingegneri marittimi. Da queste reali, fonda­mentali esigenze del territorio si verranno caratterizzando anche le diverse università in un senso piuttosto che in altro, e a un tal genere di ripartizione di qualifiche è compito del governo di dare mano. Un programma, come si vede, assai organico, e non un semplice richiamo al decentramento o una gelosia anripiemontese. Un programma che si forzava di trarre dal con­testo della società i motivi caratteristici di ogni luogo di studi e di istruzione superiore.
Un concetto analogo venne ripreso qualche anno dopo dallo stesso Mat-teucei, in una relazione presentata in qualità di vice presidente del Consiglio supcriore della P. I. Biasimato o schernito da moiri per l'opera sua mini­steriale, apprezzato da altri specialmente ora che il tempo cancellavo l'asprezza delle polemiche, l'anziano scienziato romagnolo non aveva cessato infatti in nessun momento di interessarsi della materia universitaria, e continuava a ricevere a tal fine incarichi parlamentari e amministrativi. Ora gli si offriva il destro di dire una parola autorevole, e la disse. Ebbe a propria disposizione
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J) C Comune. Sai riordinammo degli rutfi otùmtìfid in lutto, leti* alesa. Mattrneri. in Pmlltéadt*. faac 67, p. (Si, voi. 12, 1862, Noi f**c73, p. 14 tccs>. vi * uà alno articolo osi Cattaneo, Di mietimi rami émVùutmmmmmua tiiuifiat dm ùtiiuirti in Mitmno, che specifica skaaJ oettt *te**J concetti in rapporto alla capitala lombarda.