Rassegna storica del Risorgimento
UNIVERSIT? ; ISTRUZIONE PUBBLICA
anno
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1958
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pagina
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600
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600 Alberto Caracciolo
2. Lattea di Curio MattaoooJ al BrìoscbJ, Torino, 9 agosto 1862 (Archivio entrale dello Stato, Carte Minuterò lurur ione pubblica. Su 29/1* f*c. 1862);
Caro signor Cavaliere,
affido a Lei la prima copia del gran regolamento. Ho dettato in un foglia tutta la pari* non piccola eoe prmgo Lei di far* onda completarla* Bisogna eh* ti metta subita aWop*ra perchò il regolamento già pronto in tutto lo su* parti vorso il quìndici. Nat leggerlo, oltre U lavoro di cai La incarica, Lo sarò grato di tutto la auoorunz* eh* mi farà .
3. Carlo Matteucei al miniatro Natoli, . d. [ma primavera 1865]. riservata (Archìvio di Stato di Torino, Carte Nicomedc Bianchi, norie IT, auto 13, n, 20).
Mi gode ranimo neW esprimervi la mia riconoscenza per U vostro inten-xioni manifestatemi da amici comuni più dirottamento dal Bianchi a nomo vostro in proposito della direziona dal Museo di Firenze. Vi e in ciò, non dica tanta un segna di stima, imperocché trattandosi di uno stabilimento di Fisica adì Scienza naturali non mi pare vantarmi se credo non ni ti possa contrastarti ma vi ò rassicurazione a me graditissima che nulla ho perduto nella vostra fiducia. E qui, uomo leale * nobile corno voi siete* permettete che per quatta volta sola e mai piò- ne a noce ne in scritto, da uomo non meno franco o leale come tana, vi dica ciò che nei nostri rapporti mi aveva addolorato o quasi omasi offeso. Quando aveste la bontà d'invitarmi in Senato a prendere la Vico presidenza dal Consiglia, cosa di cui vi sono sempre grato, perchò non il posto ma il far che mi prema, io fui costretto dai miai procadenti a dirvi eh* rifletteste che dopo le tante coso dette stampate e proposte da me suflc riforme scolastiche io non avrei potuto servirvi se aveste volato battere tutt'aStrs strada, cioè disiare 3 poco che avevo fatto, non dare al Consiglio tutta Pimporìnnxa e l'iniziativa che doveva nell'interesse pubblico avere. E voi, ve n* ritarderete, vi esprimeste aderendo, come ad un Ministro si addica, a questa mia dichiarazione. Noi primi lampi, si andò benissimo in quatta via da voi consentila; pai con mio rammarica ho visto non voi di corto, ma ("indirizzo data allo coso scolastiche, discostarsene. E qui anzi tutto devo dirvi che amico vero dal vostro Segretaria generate, mi duolo di avere dovuto credere che da esso o intorno ad osta si fosso sottovato il dubbio, di evitare eh* il Consiglio o U tuo Vico president* apparissero troppo influenti. Fu. se fu, coma temo, una debolezza, ma che puro ho gran voglia di compatirò e perdonare. Ma il fatto a eh* vi fu: nò voglio tediarvi cogli esempi, e sul Decreto degli uditori, o sul cambiato regolamenta forma-esotico, ecc. oca. Ma ciò che mi dola* assai, perche dovevo credere procedeste sìa voi, fu il silenzio vostro sulla Direziono del Museo di Firenze, mentre tutta il paese, i profossori stetti dal Museo, fuori d'Italia, da tutti si pensava quello cho posso ripeter* senza vantazione, a che doveva esser*. Tanta questa condotta, ingiusta * contraria al nostro carattere mi feriva, che talvolta non mi sono astenuto dal criticare pubblicamente alcuni atti della Vostra Amministrazione, cosa che non avrei fatto e non farti, anche erodendo di aver ragiono, perchò contraria al mio carattere. Tutto questo ho voluto scrivervi qui por non atrio