Rassegna storica del Risorgimento
DAVOLI GAETANO
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1958
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fonata Marmiteli
i quali avevano a capo Giuseppa Nathan, 9 e compagno va altro raggiano, certo Guidetti eli, fino ai primi anni di onesto secolo, teneva negoaio di chincaglierie nel palano del Monto di Pinti, nel lato dell'attuai VÌA Filippo Corridoni. Insegniti da ovrcluuntt forse dell'esercito imitano, i rivolto! ai rifugiarono in Svinerà* ove vennero fatti prigionieri. Rfnvfrf in libertà dopo due mesi o fumili di meni dal Manini, Gaetano Davidi* unitamente al Nathan e all'Anneratone, *) ai recò a Londra. Là avvenne il accendo incontro tra lai e Ciprtoti!. Scoppiata la guerra franeo-prtuaiana, conclusasi a Sédan, e proclamata la repubblica a Parigi, i dna amici acconterò in Francia arruolandovi in na battaglione di franchi tiratori. E là, per poco, entrambi non finirono sotto la radica di un plotone di esecuzione.
Subito dopo la capitolazione di Parigi, Gaetano Davoli avendo capoto che Giuseppe Garibaldi non entrava nell'armistizio era cono a lui, mentre questi stava preparando la SUA ritirata su Macon. Si era, quindi fermato a Lione con altri suoi amici, in attesa di grandi avvenimenti che ri preannunciavano, e scoppiata a Parigi, 21 18 marzo 1871, la rivoluzione comnnarda, vi era immediatamente accorso. Mia venne il crollo, e La rivoluzione soffocata narra il Pomelli ed i suoi difensori dispersi, il Gaetano poteva volendo, andare in casa amica, spogliarsi dell'uniforme federale e, come straniero facilmente passare inosservato. Il generale La Cecilia Io invita a salvarsi con lui; ma egli non ne volle sapere e reato coi combattenti, ! quali, accerchiati e presi, furono subito condannati alla fucilazione. Fa ordinato loro di levarsi le scarpe; il Gaetano, mentre- ciò faceva, protestava in un francese che sapeva più di reggiano che di gallico. Caso volle che l'ufficiale comandante il plotone di esecuzione lo sentisse parlare; capì che non era francese, per eoi gli chiese a che nazione appartenesse. Italiano rispose. E perchè à renate in Fronda? - Per la sttssa ragione per la quale i francesi vennero in Italia noi 1859 . L'ufficiale, squadratolo ben bene, gli chiese se era stato soldato nel 1859. Rispose di si e gli fece il nome del reggimento e della compagnia in cui aveva militato. Allora l'ufficiale gli fece rimettere le scarpe e trattolo in disparte, Guardami bene, gli. disse, e mi riconoscerai por il tua et tergente. Questi era un savoiardo; ceU'annessione della Savoia era passato al servizio della Francia. Ceco come il Davoli fu salvato dalla fucilazione. Fa condannato a dieci anni di deportazione nella Nuova Cale-donia, ma non vi andò, fu condotto sui Pontoni a Brest dove stette due anni ; fn poi graziato ma espulso dalla Francia . *)
Una versione diversa, invece, mi viene offerta dal nipote Nino Davoli, recentemente scomparso, in una lettera indirizzatami il 28 febbraio 1954 e che conservo: < Dato il suo temperamento, fu un internarionansta e passò prima in Svizzera e poi in Francia ove, con l'amico Cipriani, prese parte attiva alla Comune di Parigi. Arrostato, venne con altri condotto al Pére Lachaise per essere fucilato. Giunto il suo turno, pregò-l'Ufficiale che comandava il plotone di esecuzione di inviare alla sua famiglia, in Italia, il suo orologio, avvisandola che egli era morto per la Francia. Siccome l'ordine era di non
. i) Fratello jj Ernaeto Nathan, dbe fu indaco di Roani neU'ammmUtraatoiM! radico-oóansca (bloectdft) del 191L
-i Avvocato Angelo Annaratoao, senatore dal * mano 190S, e prefitto di Roma. s) Giurar* Postati; SP. <ÌL, pò, 37-58.