Rassegna storica del Risorgimento
1849 ; MAMELI GIORGIO
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1918
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f. Gonni
trammiraglio, che egli - come ne aveva diritto - alzasse sull'albero di trinchetto della Bea Geneys l'insegna del suo grado I
Il principe Eugenio non era più il Comandante generale della Marina, Occupato negli affari della luogotenenza, non potè questa volta - perchè il governo delle forze militari del Regno era devoluto al Ministro di guerra e marina al campo -veMi-gli' n aiuto, come fece all'inizio della campagna, allorché gli volevano negare un comando attivo.
Ma siamo giunti al giorno nel quale Giorgio Mameli sta per lasciare la fregata Des Geneys ed andare sul piroscafo Gotto, che lo trasporterà a Genova.
Chi non ha mai assistito allo sbarco d'un comandante, amato dalla propria nave, non può comprendere qua! momento triste sia quello. Una soffusa melanconia s'impadronisce dell'equipaggio; le giovinezze che lo compongono diventano mute, pensose, acquistano l'aspetto della maturità. In. tempo di guerra poi la scena s'incupisce*
Giorgio Mameli si accommiata intanto dagli ufficiali e dall'equipaggio schierati sulla coperta della fregata. Silenzioso, rigido saluto è quello. Scesa la scala di bordo, è già nella baleniera. Con voga cadenzata, questa lo trasporta verso il Goìto. I marinai allora spontaneamente salgono sui pennoni della fregata, emettendo fragorosi urrà. Gli equipaggi delle altre navi sorelle fanno eco agli urrà della. Des Geneys Albini, naturalmente, ne ha dispetto ed invidia.
Ma, quale il motivo della impreveduta dimostrazione? nessuno di loro ignorava le amarezze provate dal Mameli, al punto da ammalarsi talvolta; nessuno di loro ignorava che il suo allontanamento dalla flotta aveva carattere partigiano. Avanti di togliere il comando ad un alto ufficiale, bisogna valutare l'impressione che tale atto può avere sull'animo dei gregari perone questi sono sensibilissimi e percepiscono con chiarezza se il provvedimento risponde a giustìzia, oppure ad arbitrio. In quest'ultimo caso la disciplina ne soffre, le dimostrazioni con sapore di fronda si manifestano.
Il Mameli tristamente compie sul Gotto l'ultima navigazione su regia nave. Arriva a Genova, ma la letizia d'abbracciare i suoi cari viene -turbata da altri dolori. Dal Comando generale della Marina apprende che non ha impiego, che è lasciato disponibile. Un vigoroso contrammiraglio come egli era - non aveva che cinquant' anni -è lasciato in disparte, inutilizzato. Prima gli negano il comando; obbligati a darglielo, glielo tolgono poi; infine lo buttano a terra come se fosse un rottame che non serve più.
Passati alcuni giorni, la fosca notìzia della giornata di Novara si sparge in Genova sommovendo gli animi già accesi dei cittadini