Rassegna storica del Risorgimento

DAVOLI GAETANO
anno <1958>   pagina <613>
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Cattano Dentali garibaldino libertaria 618
armo imiterai, MM la ma sconfinata modestia, ed aliena di far valere j tuoi grandi servìgi rati all'Italia, alla Francia e ad altri pepali oppressi.
Sa non fiati occupatissimo, vorrei tracciarvi gli eroiemi dei vostro gran ai a cui fui testimonia.
I figli* i nipoti, latti uai cari, a gli uomini the lo avvicinarono, devano ondar fieri d'aver conosciuto quest'ero* degno di Plutarco.
L'Italia, che inalza lapidi a monumenti a tanta canaglie che si bagnarono lo mani dal sangue degli italiani, non degnerà nemmeno di un semplice ricordo, all'uomo che valorosamente combatte) tu tutti i campi di battaglia por la sua redenzian*.
Fortunato lui, che la monarchia non lo abbia fatto morirà in galera, perche questo è stato ii solo guiderdono ch'asso abbia largita a tutti coloro che non si vendettero, che non tradirono i loro ideali.
Reggio dova rammentarsi dei suo eroico figlio Gaetano Devoti, come Imola si rammentò del suo Andrea Costa,
So questo fu grande nella parola. Poltro lo fu neWazione.
Ma la figura dal modesto Gaetano DasoU. fu più fulgida, più. retta, pìh coerente, a per ciò. esso pur* degno di essere epigrafato in un marmo imperituro, acciocché i posteri si rispecchino e sappiano, quali furono gli uomini che gli diedero una patria, ehm so non e libera commossi la sognarono, ò parchi la mo­narchia gliela rubò.
ita sa i sTaosii gli diedero C indipendenza, i futuri gli dovranno, certo, la libertà.
Salutatemi Amilcare, figlio del mio amatissimo Gaetano, ed abbiatevi una
calda stratta di mano dal vostro .
A. Ctprtani
P. S, Salutatemi caramente l'amico C. Prampottni, cosi pure il sig. Guido CanovL
A.C.
Nel darò notizia della morte di Gaetano Dovali, La Giustizia, quoti­diano soeiantta di Reggio Emilia, scriveva (con tutta probabilità per la penna di Giovanni Zibordi. ebe n'era il direttore):
'Mirri e) morto, dopo bravi giorni di violenta malattia cui non ratto il vecchio cuora generoso che tanta aveva battuto per tutta le nobili cause, Gaetano Davoli, un aV rappresentanti più genuini pia areici a pia modesti della vecchia schiara datli uomini d'azione a dei combattenti par la liberto. La battaglie della patria dapprima, in Italia, in Crocia, in Francia; lo battaglia dotta Internazionale, per rindipoudensa sociale a contro lo tirannidi economiche, dappoi: Pideale garibaldino natta sua interezza, insomma, che non ha paure, che non ha tregua, che non s'arresta, che dotta patria sala allo patria ad al mondo, che dal!'oppres­sore straniero passa all'oppressore intorno, dalla lotta detta razza alla lotta delle classi, auspicando, di là dotta guerre, rumanità pacificata nella fratellanza dei popoli a natta eguaglianza dei ceti: questa la sua bandiera e la sua vita.
Che mònito a che insegnamento, per tutti noi! pai giovani dot piccolo pa-triotismo monarchico, pei lavoratori che nell'organizzazione vedono quasi solo la ragione utilitaria, pai socialisti troppo chiusi e ristretti netta loro formulo, nei toro odi, nei loro amorii .
RKNATO MAHMIHOLI