Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVI COMUNALI ; VITERBO
anno <1958>   pagina <618>
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618 Hnairu* Novi
tu lettera di Alessandrina Bonaparte è SCtUa intestaxion*'.
Viterbo, 23 fi*
vT NW envoyo, MMIMUT ! doct*ur, un oxemploira du pobme do Batilde Reina de* Frane* gu* je rous jme ti-n prisrnter à racodemie des Ardenti doni fai skonnauT d'ttre Membro, Je vous prie de vouloir tùn eous charter de faire relier est ftrempfoire, camme ti coimsnt.
J*y joins l'exemplaire quv j vons pria d'output en temoignage de Ma parfaito estimo
Alexandria* Bonaparte Lucien p4M de Canino,
Le lette invinta mi dott. Giuseppe Mathey, segretario dell'Accademia, presentava il poema in dodici canti che fu pei edito a Parigi nel 184. Allo tetto Msthey, allora proiettore dell'Ospedale di Viterbo, e indirixzata la lettera di Francesco Orioli del 1822:
Axo preg.mo
Sebbene il mio Sig. Prof, e caro Maestro, ti dà a eroderò ch'io non lo tp cordi, voglio poro ch'ai sappia per quatto podio lineo, siccome la faccenda va molto diversamente, e siccome in me fa d'uopo di ben distinguere queste duo coso, che invero non suonano lo stesso dimenticanza poltroneria. Certo io sono un polirono, e mettoto pure la parola in superlativo: ma smemorato poil Questo noi Mi a impassibile mandar la dissertarono che gli Accademici vogliono. Io la lacerai da lungo tempo, come cosa non atta a farmi onoro. La pia parto delie mio imposizioni fatte costi soggiacquero atta stessa sorta. Perché conservare proso o versi di nessuna importanza ? Vanita vanitatum, et omnia vanita*.
Che fa la mia Sig.ra Marianna, la Gigia e Vattro strascico di figli, di eh la provvidenza vi ha coronato ? Io ne ho cinque inaino ad ora. Vaiata che non istb malo. Il giornata dotta NJ3.M.1. b moribondo, so non morto, puro varrà in luca tra poco il fase XI dove Jone sarà la vostra storia. Vi dirà Cantilli di un'opera che sto stampando in latino. Non vi dica che non iato bona eli .calure,, perché so che voi non erodala a questa nuova. La erodetela quando sarà morto. Mille saluti atta V.a Signora dalla parte anche di mia moglie. Addio
Orioli
Sene la risposta di P. Stanislao Mancini, in occasione della ina nomina a Sodo corrispondente dell'Accademia viterbese:
Napoli 13 maggio 1843.
Chiarissimo ed egregio Signora
Sono sensibilissimo aWonore che cotesto preetarissima Accademia à voluto farmi chiamandomi a forno parto. So non ostante la mediocrità doWingegno, un amoro dotta scienza, una buona volontà e coscienziosi studi possono riguar­darsi come titoli di compatimento, mi studiarà di faro che essi in ma non man9 chino per rendermi mano indegno della, onorevole testimonianza accordatami