Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVI COMUNALI ; VITERBO
anno
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1958
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pagina
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623
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LIBRI E PERIODICI
tuia DAL Pswt Storto del Uvoro in lecito, dagli inUi del secolo XVIil al 1815,
2* ed. accresciuta ed illustrata t Milano, Ci uff rè, 1958, in 8*. pp. X629.
Siamo ben convìnti dell'opportunità che di tanto in tasto ti alternino in opti tetterò della scienza storica, opere generali e di sintesi allo ricerche monografiche e al contributi analitici. Ma il libro di Luigi Dal Pane ci ha dato una nuova conferma dell'utilità di un Minile alternarsi.
Questa < Storia del lavoro > rappresenta Infatti In certo senso un consuntive dello tato etti aono giunte al 1958 la indagini di storia economica dei Settecento italiano, coti come la edizione del "44 forniva il punto degli studi evoltiti nel ventennio fra due guerre Prendendo le meato dal profilami di una nuova dinamica produttiva agli Inìzi del XVili secolo, e venendo ad esaminare ordini sociali, condizioni e forme del lavoro, prezzi e alari, rapporti e conflitti di classi, il Dal Pane ricoonette dati spani di molteplici ricerche, li valuta e li confronta, fino a ricavare un disegno organico di questa età di grandi movimenti e di premessa a successive più evidenti trasformazioni.
Non ripercorreremo lo svolgimento di lotta quanta l'opera, die segue del reato fedelmente la struttura e fin ìm titolazione e gran parte del tetto della prima edizione. É interessante tuttavìa vedere coma l'A. al ponga rispetto al procedere di ricerche che da più parti ti annunziano in questi anni. Egli si trova in un osservatorio di prìm'ordine, qual'è l'Università di Bologna, quasi al centro di quella Pianura padana che fu il luogo di alcune tra le prime e più significative imita-sioni nell'economia aettecentetea italiana. Di qui ha lanciato un plano di rilevamenti sugli estimi ed 1 calzati, volli a stabilire l'andamento della proprietà fondiaria su di un'ampia e incontrovertibile documentazione: e ritoltati significativi, ha già raccolto personalmente o per opera di collaboratori come Renato Zen-gheri e di giovani allievi che hanno fatto proprio con pgallono questo indirizzo di lavoro. Evidente appare la validità di un'impostazione che ha per tuo centro l'indagine dei movimenti della proprietà, per un'epoca come il Settecento e la prima metà dell'Ottocento in coi veramente nelle vicende della proprietà quoti ai riassumono quelle di tutta quanta la ricchezza sociale del lavoro,. E proprio in questa materia non riamo più costretti a riferirei quasi esclusivamente alTepera del Pugliese, ma esistono apporti notevoli quoti per ogni regione, -M cominciare dalla Lombardia (Calasi, Romani, De Maddalena), il Veneto (Petrocchi, Berengo), la Toscana (Imherciadori. Morì, Mirri), Io Stato pontificio (Franchici, Marcelli, Mira), e più che mai il Mezzogiorno (dal Brancato al Ricchioni, dal Romano al Villani e al Villari). Sicché le situazioni, localmente tanto divette, possono estere ormai valutate con cenoacenza più puntuale. Nell'insieme il movimento di proprietà ne ritolta, salvo che nel Mezzogiorno, più sotterraneo e lento j quanto non ci facessero pensare alcune correnti descrizioni d'insieme.
Un merito speciale va reso a Luigi Dal Pane per avere scritto una < Storia del lavoro > nella quale il lavoro, appunto, non f un'astrazione di comodo, trasferibile a piacere nella sfera dell'etica o di una generica sociologia, ma rimane inteso come precisa categoria economica, posta in relazione eoo altre analoghe categorie, secondo 11 metodo proprio della storia economica. Su questo terreno l'A. si tieo saldo perchè sa bene il fatto ano, diversamente da troppi i quali, pur avvertendo l'esigenza di allargare le loro conoscente nel tento delle strutture