Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVI COMUNALI ; VITERBO
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1958
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Litri é frìoiki 627
i r*ppr**ratAti calori che Su Francia deshler ava sinceramente la pM. Mi* l'anno dopo i trovo di fronio ad nn ben gravo problema. I/unione doganale WJWÌ, (INI ere apparai dapprima BUM cend illune nfice*srla della divi.*Iwnn doganatf) degli tali della Conirde rasione germanica, e perdo Iraicurabila, ad granalo (u rinnovata eoo grande sorprese dell Frauda, la quale aolo altera intuì ti perìcolo ebe la minacciava ala perchè la ZeUveresa avrebbe penila (renare le Importazioni dei predetti francesi aia perchè avrebbe potato far maturare lentamente la Germania i sentimenti di unità nazionale* I pareri in verità erano discordi; i aoatenitorl del libero ambio desideravano un accordo con la Germania nella perenta che la Francia peteaee divenire U tramile per ti commercio citerò, mentre 1 sostenitori del Nfttrma protraionitl.ee erano tenacemente avverai per il Umore dell'abbassamento delle tariffe doganali. 0 Curro!, riconoscendo che in quel momento sarebbe tata un'ingenuità credere alla possibilità di un accordo commerciale con Io ZoIlt*T*in, sollecitato dal Boatenltorì del libero scambio, Incoraggiato dai Franceai impreaaionati per il progresso dell'unione tedesca, convinto egli stesso dell'ira por> tana delle questioni economiche per Teaperienxa aanmta in Inghilterra nel periodo della ava ambasceria, penai foaae giunto il memento di ridare alla Francia la perdute Inazione direttiva (egli ebbe aempre profonda fiducia nella missione sto* riea del ano paeae). Un'unione doganale franco-belga avrebbe Impedito alla lega tedesca di aggirare la Francia ani fianco e avrebbe potuto coitilùrre 11 primo nacleo di una nuova unità economica politica morale, aenaa che lo pace europea foeee Bacane in pericolo. Nacque eoal il progetto di un accordo commerciale con gli alati limitrofi (il Belgio, l'Olanda, il Piemonte) che, una volta coordinati gli interessi finanziari, poteva anche dar ravvio ad inteee politiche. E il progetto parve dapprima nato sotto buoni auspici, tant'è che gin nellagoato I Belai avevano mandato una delegazione a Parigi con l'incarico di redigere un trattalo; ma ben presto aoraero gli inciampi, di varia natura. H Belgio era troppo eh*co*pctto (come ognun a. per eneo l'indipendenza hi neutralità erano principi acri); in Francia cominciavano ad agitarli, e violentemente, i fautori del protezionismo economico e le potenze europee cominciavano a dar aegni evidenti di aeria oppoaiuone. Continuarono ancora conferenze, riunioni minitteriali e anche reali (e ni di esso e sulla parte che ralla questione prese singolarmente ogni protagonista FA. ci dà (arabe e ben fondate Informazioni), tanto che 11 29 novembre del 1842 II Colio t scriveva al Re dandogli ancora notizie confortanti; ma il fatto è che l'unione non si fece ancorché, come bea dice il Maitellone, casa non fosse sorta per futili circostanze. E caddero anche le trattative intavolate eoa II Piemonte, perchè lì ministro indubbiamente sarebbe stalo acculato di voler distruggere anche la marina mercantile, ebe era uno degli elementi fondamentali per hi ricchezza della Francia. Il Cnhtot dovette abbandonare un disegno politico di grande portata soprattutto per la sua debolezza di fronte alle pretese dell'alta borghesia e del capitalisti franceai che anteponevano I propri interrasi alla dignità della nazione. II Cui tot. fallite le trattative franco-belahe, attese che ai presentasse un'altra occasione per far uscire il parso dall'isolamento.. All'inìzio del 1843 punte ralla Spagna ove i erano manifestati indizi di simpatia per la Francia In alcuni incidenti contro il reggente Eapartero. Ma poiché la situazione spaannoia si faceva di giorno in giorno più delicata. la politica cauta del governo pareva assurda al paese, 11 quale reclamava un'azione energica d'Intervento per abarrare il passo all'Inghilterra. Ma 11 capovolgimento della ituaziono (la chiusura delle Cortes con 1 conscguenti tumulti, la faga di Eapartero a Cadice e l'ospitalità offerta nel frattempo dalla Francia alla regina Cristiaa) parve una vittoria per la Francia e la politica del Cnizot divenne nell'opinione pubblica degna di assenso per l'astuzia e la previggenaa di cui aveva dato prova. Ma ora al presentava un altro problema: quale sarebbe II marito della giovanissima regina (Isabella aveva aolo 13 anni) e