Rassegna storica del Risorgimento

1849 ; MAMELI GIORGIO
anno <1918>   pagina <603>
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Il contrammiraglio Giorgio Mameli nel 1849 603
transigenza, mi aia condonato il dirlo, del domenicano inquisitore che, col martoriare il corpo, vorrebbe sopprimere il pensiero.
Ormai egli non è più che un ex-ammiraglio - cosi si firmava. Raccolto nella sua famiglia, maceravasi in dolore amarissimo. Per quanto il figlio Goffredo scrivesse da Roma alla madre parole con­fortevoli pel padre, così duramente ed ingiustamente trattato, anzi manifestasse come, non avendo più egli a trattare colle sfere gover­native, troverebbe la tranquillità di spirito perduta attraverso alle malignità dei suoi avversari, pure Giorgio Mameli non seppe sulle prime rassegnarsi ad essere un vinto.
Ma a distoglierlo da questa sua idea fissa, un più grande dolore doveva provare. Questa volta non si trattava di lui, ma di suo figlio Goffredo.
HI. A Soma per la morte di Goiiredo.
Gioberti, che avrebbe voluto l'intervento armato del Piemonte a Roma - avanti che vi si proclamasse la repubblica -, per ragioni mol­teplici di politica interna ed estera, non potè effettuarlo. Caduto il suo Ministero, quello che gli succede meno che mai si trovò in grado di farlo. La Francia, allora, che in un primo tempo aveva sorretto Gio­berti, ripeto, perchè facesse intervenire il Piemonte a Roma e così poter allontanare l'intervento dell'Austria specialmente, veduta la piega presa dagli avvenimenti romani, decise alTiaiprovviso d'intervenire essa medesima.
Goffredo Mameli da Roma, scrivendo il 21 aprile alla madre, an­nuncia lo sbarco dei francesi a Civitavecchia: questo è un delitto inaudito, senza previa dichiarazione, è un assassinio. Qui ci prepa- riamo a resistere. Dio voglia che si salvi almeno l'onore, che gli stranieri non possano dire che gli italiani sono vili .
Il generale francese Oudinot, duca di Reggio, da Civitavecchia muove all'assedio di Roma. Non è qui il caso di rinarrare le vicende occorse fino al giorno in cui sul Gianicolo, contrastando eroicamente il terreno al nemico, Goffredo Mameli rimaneva ferito ad una gamba. Un amico della sua famiglia, scrivendo da Roma il 6 giugno alla madre, la informa che il figlio era stato ferito il 3; le promette tenerla informata sull'andamento della sua ferita ; indi aggiunge: Suo figlio ha combattuto con gloria e per una causa santissima. Ella tragga * conforto grande da ciò . 41.