Rassegna storica del Risorgimento
1849 ; MAMELI GIORGIO
anno
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1918
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pagina
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607
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B contrammiraglio Giorgio Mameli nel 1849 607
meli, altro figlio di Giorgio - perchè gli desse il diritto di ripren- dorsi la sciabola, questi gliela negava. Allora il Mameli adirato disse: Ì 1 sono generale, ! anch'io ho combattuto in guerra, e non ho mai avuto paura della spada di un morto . U generale francese gli con- cesse il permesso .
CJon questo sacro ricordo del figlio raggiunse la desolata famiglia a Genova, Tutt'ltalia pianse la morte del giovine poeta. L'onorevole Lorenzo Valerio ne fece un commosso necrologio sul"suo giornale La Concordia, che stampava a Torino. Michele Giuseppe Canale, condiscepolo di Goffredo, storico genovese, più tardi ne pubblicò un'affek tuosa biografia. Giuseppe Mazzini, pregato dalla madre, dettò per la memoria del giovine amico - nella fede e nell'ideale - quella pagina di commovente e semplice eloquenza che tutti conoscono, o pei' lo meno che tutti dovrebbero conoscere. Perchè, anche ora, il leggerla commuove ogni animo aperto alla bellezza dell'arte sposata alla magnanimità del sentimento di patria. Altri scrittori minori scrissero di lui ; molte incisioni si fecero anche raffiguranti Goffredo, che vennero poste in vendita per le vie di Genova a prezzi popolari, perchè ogni modesta abitazione se ne potesse decorare. Attorno a queste incisioni, esposte al pubblico, una gran folla si assiepava a rimirarne l'effige, a commentarne la vita nobilissima, le speranze che aveva latto ina.-scere, la morte gloriosa incontrata.
È sortita una incisione di Goffredo >-scrive il contrammiraglio Giorgio Mameli all'onorevole Lorenzo Valerio -perfettamente uguale a quel disegno che ti ho mandato. Ho questo spettacolo sotto le mie finestre, vi accorre molta gente a contemplarla ; per ventura mia moglie è in campagna; ti assicuro che quell'immagine mi strazia il cuore.
Con quell'immagine sotto gli occhi, nel silenzio della sua casa deserta, imprende a commemorare il figlio spento.
Udiamolo.
i Sfolta Marina Sarda i comandanti di forze navali venivano, alla maniera classica, denominati generali detta Marina. ITn solamente con Regio Yiglietto del 1826 ohe Ciarlo Felice camole quella tradizionale denominatone ooll'altra di viceammiraglio e contrammiraglio, per uniformare i titoli del propri comandanti navali a quelli usati in Francia od in Ingliilterra, Però, nella Marina Sarda, ai osò comunemente l'antica denominazione di generale, consacrata anche In documenti ufficiali manoscritti ed a stampa fino al 1850. Buco perchè il nostro Giorgio Mameli, parlando alTOudinot disse: lo sono generale *: e non disse: io sono contrammiraglio .