Rassegna storica del Risorgimento
FARINI LUIGI CARLO ; GIORNALISMO
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1959
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// problema italiano nelle corrispondenze di Luigi Carlo Farinl 53
e del Marcelli,x) che Cavour cercò di indurre l'Inghilterra a schierarsi contro l'Austria mediante l'aiuto del partito ultrapro tcstante facente capo a Lord Shaftesbury, ma che, alla prova dei fatti, questo partito, abbastanza attivo ed influente, agiva con una visuale strettamente confessionale, e messo di fronte alla necessità di contrastare gli interessi inglesi, abbandonava la causa italiana. Su questo terreno perciò Farini, noto in Inghilterra come l'autore de Lo Stato romano , veniva ad agitare una tematica che in quel paese si era già rispecchiata in ima pubblicistica tradizionale antipapista. Ma scontava l'equivoco, caratterizzante la condotta di queste correnti, fra proselitismo religioso e finalità politica. Gladstone medesimo, l'acclamato difensore dei napoletani contro la negazione di Dio eretta a sistema , era stato, su un altro piano, oggetto di equivoco; in realtà egli non aveva punto chiesto, nelle sue lettere a Lord Aberdeen, il rovesciamento della monarchia borbonica, l'unità, o anche solo il. federalismo della penisola; si era limitato a suggerire il ripristino delle franchigie parlamentari e l'indipendenza della magistratura, a rivendicare, dunque, gli elementi e la giustificazione della legittimità.
Comunque, la corrispondenza di Farini alla Morning Post, per quanto concerneva il fine immediato dell'affare Cagliari., contribuiva, naturalmente in coincidenza con altri fattori, all'effetto sperato. Lord Malmesbnry, nuovo ministro degli esteri, fu costretto a modificare la sua politica in senso favorevole al Piemonte e ad imporre al regno delle Due Sicilie il rilascio dei piroscafo proprio in seguito agli attacchi del parlamento e dell'opinione pubblica, sulla quale è da ritenersi non sia caduto invano il seme degli articoli del corrispondente da Torino del foglio conservatore. 2)
La terza parte delle corrispondenze fariniane è data da quindici articoli pubblicati sull'autorevole rivista londinese Continental Review, dalla fine di luglio 1858 all'indomani di Plombières, all'aprile 1859, alla vigilia della guerra.3) Il dialogo col pubblico inglese si fa più pesante e difficile in questi mesi. L'alleanza fra il Piemonte e la Francia è già una realtà di fatto. La diplomazia sarda e quella inglese parlano due linguaggi completamente diversi. Il dialogo si trasforma in contradditorio e Farini non risparmia critiche agli atteggiamenti britannici.
1) UMBERTO MARCELLI, Cavour e i metodisti inglesi, in Rassegna storica del Risorgi-mento, anno XLI, fase. IIIII, aprile-settembre 1954, pp. 426-435; del medesimo, La politica estera di Cavour (1855-1859), Bologna, 1957. Si veda anche Le relazioni diplomatiche tra la Gran Bretagna ed il Regno di Sardegna (1852-56), a cura di FEDERICO CURATO, Torino, 1956. Su questo argomento è rivelati vo quanto si legge nel Diario Massari (GIUSEPPE MASSARI, Diario dalle cento voci, edizione critica a cura di EMILIA MORELLI, Bologna, 1959, p. 329, in data 5 agosto 1859): (Massimo D'Azeglio) dice di voler scrivere a suo nipote di suggerire a Lord Shaftesbury di erigere un tempio protestante a Bologna per attaccarlo alla causa. un pensiero singolare . Apprendiamo da EMILIA MORELLI (Mass-tini e l'Inghilterra, Firenze 1938) che pure Mazzini < n dal 1842 aveva cercato di sfruttare a vantaggio dell'Italia i sentimenti antipapisti degli inglesi.
2) Una lettera sulla Morning Post b inviata da Modena (20 maggio 1858) e si occupa delle condizioni del Ducato sottolineandone ed anche esagerandone lo stato di arretratezza
*) L'ultimo articolo, del 21 aprile 1859, segue a distanza di quasi quattro mesi il precedente del 24 dicembre 1858.